Con gli 8 casi positivi di oggi, Prato supera quota mille contagiati dall'inizio dell'epidemia Covid. Per la precisione 1.007. Il territorio resta comunque nelle zone basse della classifica toscana insieme a Siena, Grosseto e Livorno. Tra gli 8 casi di oggi c'è un cluster familiare di origine peruviana residente a Prato con tre minori di 3, 7 e 8 anni di cui al momento non si conoscono eventuali provvedimenti nelle scuole di appartenenza. Fanno parte dei nuovi casi delle ultime 24 ore segnalati dalla Regione anche la maestra e la custode della primaria di Montepiano che stamani hanno portato alla chiusura della stessa scuola e della materna fino al 16 ottobre (LEGGI).
I tamponi lumaca nelle scuole e i gap comunicativi tra Asl, dirigenti scolastici e istituzioni sulle eventuali classi o alunni da sottoporre a quarantena sono stati al centro dell'incontro di oggi tra i sette Comuni del pratese, la Provincia e il responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana Centro, Renzo Berti.
Problemi che non sono di immediata risoluzione perché con l'aumento dei casi sono in sofferenza sia i laboratori che devono processare i tamponi che i punti di prelievo.
Proprio oggi l'Asl Toscana Centro registra il numero record di richieste di tampone su certificato medico in tutto il territorio di riferimento: sono ben 4.500 di cui il 70% pediatriche. A queste si aggiungono i tamponi ospedalieri, quelli del dipartimento di prevenzione, quelli per i rientri dall'estero e quelli privati per un totale di almeno 6.000 richieste di tampone. Con il massimo dispiegamento di forze i laboratori non riescono a processare più di 2.500 tamponi al giorno e di conseguenza si crea l'effetto imbuto.
Pensare di creare canali preferenziali per le scuole in queste condizioni è impossibile. Oggi è uscito il bando per attivare nuovi punti prelievi (a Prato ad esempio ne esistono solo due di cui uno è il Centro Giovannini), auspicabili soprattutto nei centri più isolati come le zone montuose. Resta però il problema dell'anello finale della catena. I laboratori non riescono a funzionare 24 ore su 24 perchè sul mercato non si trovano tecnici.
Per sbloccare una situazione che con l'arrivo del freddo è destinata a peggiorare soprattutto nelle scuole, c'è una sola speranza: i tamponi rapidi che possono essere effettuati direttamente a scuola e sono anche meno invasivi. In Veneto sembrano funzionare. In Toscana non c'è ancora una decisione in tale senso.
Berti ha poi annunciato una novità che dovrebbe diventare realtà entro poche settimane e che dovrebbe migliorare la gestione delle comunicazioni tra Asl, scuola e istituzioni: i medici scolastici. All'Asl Toscana Centro sono arrivate 480 candidature e a breve inizieranno le chiamate. Dieci dottori sono destinati alle scuole pratesi. Al momento della loro entrata in servizio sarà decisa la loro distribuzione.
Sottolineando il fatto che fino a oggi non si sono verificati focolai scolastici ma solo familiari grazie al grande lavoro di preparazione fatto prima del suono della prima campanella, il presidente della Provincia, Francesco Puggelli ripropone un modello di collaborazione tra enti per superare le criticità che sono emerse in queste settimane: "Per questo convocherò per la prossima settimana una conferenza dei servizi con Asl, i dirigenti scolastici e l'ufficio scolastico provinciale. Un'idea per velocizzare le comunicazioni potrebbe essere quella di creare una chat con il referente covi o il preside, il medico scolastico e l'istituzione di riferimento per quella scuola (comune o provincia, ndr)".
Covid, Prato supera quota mille casi da inizio epidemia. Intanto è boom di richieste di tamponi
Oggi otto nuove positività compreso un focolaio familiare. L'alto numero di richieste, soprattutto per la scuola, non riesce ad essere soddisfatto dai laboratori. L'Asl corre ai ripari: tamponi rapidi e dieci medici assunti per i test nelle scuole
57