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L'alunno è positivo al Covid ma in quarantena sono finiti solo i compagni con cui è entrato a più stretto contatto. Succede in una quinta elementare del Convitto Cicognini, dove da oggi 5 ottobre sono a casa altri quattro bambini. Il resto della classe continuerà ad andare a scuola. Nessun provvedimento nelle scuole di Vernio perchè il bambino che nelle ultime ore è stato contagiato per contatto diretto con il padre, è a casa da mercoledì scorso.
Sono ore di attesa, invece, per la elementare Santa Gonda di Prato a cui appartiene un alunno che ieri è risultato positivo. La scuola è stata informata dalla famiglia e nel giro di poco anche i genitori degli altri alunni lo hanno saputo. Molti sono quindi andati a scuola a riprendere i figli. Preoccupazione comprensibile ma va detto che alle 18 di oggi, 5 ottobre, l'Asl non ha ancora comunicato alcun provvedimento di quarantena per il resto della classe.
Il dubbio è sempre lo stesso: gli operatori sanitari sono ingolfati dal super lavoro e l'indagine epidemiologica è ancora in corso, oppure non è necessario alcun provvedimento? Dubbi che generano disagi e preoccupazioni a scuola e tra le famiglie. Criticità comunicative che con l'aumento dei contagi generali vanno peggiorando e raggiungono l'apice nel fine settimana. Ritardi e gap comunicativi che gli assessori all'Istruzione dei 7 Comuni del pratese e il presidente della Provincia Francesco Puggelli, non riescono più a tollerare. Per questo nella conferenza dei servizi sul tema convocata per domani a palazzo Buonamici, saranno chieste risposte concrete al responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana Centro, Renzo Berti. In sostanza Comuni e scuole vogliono procedure chiare e comunicazioni repentine e complete.
Che la macchina dei tamponi scolastici zoppichi nonostante i numeri siano contenuti (meno di 70 in quarantena su 35mila studenti)lo dimostra anche quanto capitato a una ragazzina che giovedì 1 ottobre ha effettuato il tampone, su richiesta del medico di famiglia, per poter rientrare a scuola dopo aver manifestato dei sintomi influenzali. Lo racconta a Notizie di Prato la sorella: "Ci viene comunicato che l'esito sarebbe arrivato dopo 48 ore al medico di famiglia, quindi il sabato, ma i medici di famiglia il sabato non sono reperibili. Controlliamo sul sito "referti covid" ma niente. Oggi, lunedì 5 ottobre, ancora in attesa di notizie. Nessuno sa niente. Dal numero verde ci dicono che mandano la segnalazione al punto in cui è stato effettuato il tampone, ma dopo 4 ore ancora niente. Mi chiedo come mai ancora non si sia pensato a una via preferenziale per gli studenti, che hanno già perso tanti giorni di vera scuola dal mese di marzo. Cosa vogliamo aspettare?".
Il Comune di Prato cerca di fare la sua parte riattivando la campagna di comunicazione per sensibilizzare la cittadinanza sui comportamenti corretti da tenere in particolare sul distanziamento sociale, uso della mascherina e sanificazione delle mani. Una decisione presa stamani durante una riunione tra il sindaco e gli assessori coinvolti a vario titolo dall'emergenza Covid. Giovedì mattina verranno incontrate le parti sociali, così da chiedere una concreta collaborazione anche ai commercianti ed esercenti. Sempre giovedì il tema sarà affrontato anche il Prefettura per valutare la necessità di incrementare i controlli.
"La situazione nella nostra città non deve creare inutili e dannosi allarmismi, ma senza dubbio è necessario prestare la massima attenzione ai comportamenti quotidiani di ciascuno di noi – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. E' importante poi che funzioni bene il meccanismo di scambio di informazioni tra la scuola e la Asl per garantire che vengano isolati i casi positivi senza sottovalutare niente, ma al contempo senza creare inutili allarmismi. I numeri parlano chiaro, la scuola non è un luogo a rischio ma senza dubbio oltre alla salute dobbiamo tutelare la serenità dei bambini in questo anno scolastico così complicato".