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La Risorta, la campana di Palazzo Pretorio, ha annunciato alle 20 in punto l'inizio del Corteggio storico. Ed è stata festa, la prima da sindaco per Matteo Biffoni. Tutto secondo la tradizione: il Gonfalone della Città di Prato è uscito dal palazzo comunale e ha guidato il corteo che ha attraversato il centro storico fino a raggiungere piazza Duomo per l'ostensione della Sacra cintola della Madonna.
Una sfilata molto applaudita: oltre alle rappresentanze istituzionali, lo spettacolo offerto dai numerosi gruppi storici e dagli oltre seicento tra artisti e figuranti arrivati da tutta Italia e dalle città gemellate con Prato. Si è notata l'assenza di rappresentanti della Regione Toscana e del Comune di Firenze dietro i rispettivi gonfaloni. Suggestione, colore, magia: il corteggio storico è stato capace anche quest'anno di incantare i tanti pratesi che non hanno voluto mancare l'appuntamento con la tradizione e la storia della città, unica a mettere insieme, in una sola festa, due anime: quella civile e quella religiosa.
Presenti in piazza Duomo tutte le autorità civili, militari e politiche. Tutti insieme in un abbraccio ideale che quest'anno, per la prima volta dopo tanti anni, non si scioglie sotto i fuochi d'artificio ma sulle note del concerto del Francesco Citera Quartet, unica variazione al programma consueto del Corteggio storico.

Il vescovo Agostinelli ha voluto lanciare ai cittadini un messaggio di speranza per il futuro ma anche un'esortazione a dare il massimo: "La Madonna – ha detto – protegge questa città, Prato si rimbocchi le maniche e riparta".

Dopo l'ostensione della cintola mariana dal pulpito di Donatello, il concerto. In pochi sono rimasti. Colpa di un Corteggio particolarmente lungo che si è concluso a mezzanotte e mezzo e al quale è seguita la venerazione della reliquia. Le tribune hanno cominciato a sfoltirsi intorno a mezzanotte: corteggio bello e ricco, da applausi, ma lungo.
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