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Coronavirus, iniziato il trasferimento dei pazienti dal Santo Stefano al Misericordia e Dolce


Si tratta di persone che presentano quadri clinici in netto miglioramento. 48 i posti letto ricavati nella palazzina Ovest. Quasi pronti anche 32 posti di cure intermedie a Narnali


Redazione


Già da questo pomeriggio, 20 marzo, i pazienti positivi al Coronavirus ma in fase di guarigione saranno trasferiti dall’ospedale Santo Stefano alla palazzina Ovest del Misericordia e Dolce. La soluzione, anticipata martedì 17 marzo, da Notizie di Prato (LEGGI), permetterà di sgonfiare l’ospedale dai casi meno gravi in vista del picco previsto per la fine del mese. 48 i letti ricavati al primo e al secondo piano della struttura a sinistra dell’ingresso del Misericordia e Dolce, fino a ieri utilizzata per cure intermedie e ambulatori di urologia, reumatologia, dermatologia, cure palliative, geriatria e nutrizione (tutte attività sospese). Una valvola di sfogo importante dunque per il Santo Stefano che attualmente ospita una sessantina di casi tra Malattie Infettive, Rianimazione e Medicine a cui si aggiungono le persone con sintomi sospetti in attesa dell’esito del tampone. 
Quasi pronti invece i 32 letti di cure intermedie alla struttura La melagrana di Narnali, l’ex rsa.
Solo in caso di maxi afflusso saranno trasformati in letti per pazienti affetti da Covid 19 ma in miglioramento, come la palazzina Ovest. 
Per questa struttura all’ingresso del Misericordia e Dolce, non compresa nella parte da abbattere perché ancora funzionale, è una sorta di ritorno alle origini dato che molti anni fa, ospitava le malattie infettive. Ovviamente l’arrivo dei pazienti affetti da Covid 19 rende inutilizzabile l’ingresso da via Cavour. L’accesso per i servizi di Salute mentale, Centro salute donna e Diabetologia sarà consentito da Piazza dell’ospedale.
Intanto arriva una novità per sostenere il personale sanitario, che in questo momento deve allontanarsi da casa per preservare la propria famiglia, oppure è un neo assunto e abita lontano. La Regione Toscana e le Federazioni toscane degli ordini dei medici e degli odontoiatri e degli ordini delle professioni infermieristiche hanno raggiunto un accordo per mettere a disposizione alloggi per il personale medico e infermieristico, in prima linea negli ospedali toscani per la cura dei pazienti affetti da Covid-19. Fondamentale per la buona riuscita dell’accordo è stata la disponibilità delle associazioni degli albergatori e delle categorie che rappresentano gli agriturismi. Le strutture ricettive  – si legge nell’Intesa – saranno disponibili per medici, infermieri e altri operatori sanitari che: positivi al coronavirus in forma asintomatica, necessitano di isolamento rispetto ai propri familiari conviventi; già in servizio nella sanità toscana, pur negativi al Coronavirus, vogliono continuare a lavorare nel proprio reparto, trovando una sistemazione diversa dal proprio domicilio, per tutelare i familiari conviventi; sono in fase di assunzione (a partire dal 9 marzo scorso per far fronte all’emergenza) e con la necessità di trovare un alloggio, anche temporaneo, per potersi trasferire e iniziare a lavorare negli ospedali toscani, non essendo residenti nella provincia dove è situata la sede di assegnazione.
L’Intesa precisa, inoltre, che gli alloggi saranno assegnati senza soluzione di continuità, in base all’ordine di presentazione delle richieste, fino a esaurimento dei posti disponibili. La Regione, in queste stesse ore, sta mettendo a disposizione delle Asl l’elenco delle strutture alberghiere e agrituristiche utilizzabili per queste finalità, in base alle disponibilità raccolte dalle associazioni di categoria degli albergatori (Federalberghi, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti) e degli agriturismi (Cia, Confagricoltura,Coldiretti). L’individuazione delle strutture sarà compito delle Asl, a carico delle quali, per 3 mesi, sono anche imputati i costi degli alberghi e dei servizi essenziali, che dovranno essere garantiti.
Le strutture individuate saranno contattate dalle Asl, per sottoscrivere una specifica convenzione di utilizzo dell’intero complesso, che dovrà garantire i requisiti minimi richiesti come previsto dalla già citata ordinanza n. 15 del 18 marzo scorso. L’alloggio sarà a uso esclusivo della persona in isolamento, indicata dall’Asl, con divieto assoluto di ricevere visite. Nella struttura, quindi, potranno entrare solo il personale alle dipendenze della struttura, gli ospiti designati dalla Asl, oltre che i fornitori autorizzati e il personale sanitario.
E.B.
 
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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