106
Riproduzione vietata
Il conto alla rovescia è ufficialmente partito. Giovedì prossimo, 9 luglio, conosceremo i nomi che comporranno la giunta Cenni, la prima a guida centrodestra nella storia di Prato repubblicana. Ma il puzzle che “mister Sasch” sta pazientemente componendo è ancora lontano dall’essere terminato e si basa sul delicato equilibrio tra la volontà del neosindaco, che vorrebbe scegliere in piena autonomia tutti e 12 gli assessori, e quelli che sono i “desiderata” delle forze politiche che lo hanno sostenuto e che – cosa da non dimenticare – rappresentano la sua maggioranza in consiglio comunale. Sembra così ormai certa una sorta di spartizione: metà giunta composta da personaggi scelti da Cenni, l’altra metà da assessori indicati dai partiti. Ecco così che entrano in gioco due nomi come Gianni Cenni e Giorgio Silli, esponenti di spicco del Pdl, uno di matrice An, l’altro di Forza Italia. Sarebbero loro a dare il colore “politico” alla futura giunta; del resto Gianni Cenni era il capolista del Pdl alle recenti amministrative, mentre Giorgio Silli è stato eletto a furor di popolo con un numero record di preferenze. Gli uomini di Cenni, invece, sono quelli i cui nomi circolano da tempo: Goffredo Borchi, che dovrebbe fare il vicesindaco, Roberto Caverni e Dante Mondanelli (tutti molto vicini a Cenni durante la vittoriosa campagna elettorale). E poi Adriano Ballerini che potrebbe occuparsi dei conti del Comune e Federico Mazzoni indicato per i lavori pubblici. Al momento l’assessorato chiave della sicurezza dovrebbe essere appannaggio di Aldo Milone, ma la Lega Nord sembra non aver ancora del tutto rinunciato alla speranza di mandare un suo uomo ad occupare quella poltrona. E l’eventuale scelta di Milone potrebbe provocare qualche malumore tra i tanti partitini e liste civiche che hanno appoggiato Cenni già dal primo turno ma che, al pari della lista Prato libera e sicura, non sono riusciti ad eleggere nemmeno un consigliere.
Riproduzione vietata