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Si chiude con un disavanzo d’amministrazione di 1,187 milioni di euro ed un risultato economico d’esercizio in rosso per 11,856 milioni il bilancio consuntivo 2009. Questa mattina il consiglio comunale l’ha approvato coi soli voti della maggioranza Pdl-Lega Nord-Udc, mentre l’opposizione ha deciso di esprimersi negativamente. “Ci siamo trovati di fronte ad una spesa corrente già impiegata per il 61% nella prima metà 2009” ha esordito l’assessore al bilancio, Adriano Ballerini nella sua relazione all’aula. In valori assoluti sui 132 milioni di euro totali a disposizione ben 81,5 sono stati impiegati nei primi sei mesi dell’anno con conseguenze descritte dallo stesso Ballerini: “Abbiamo dovuto fare una verifica a giugno ed una manovra d’assestamento a novembre, grazie alle quali è stato possibile ottenere il risultato di ridurre la spesa corrente nel mantenimento dei servizi e degli equilibri di bilancio. Infatti – ha specificato – non abbiamo sospeso nessun intervento né l’applicazione del patto di stabilità. Il differenziale negativo di -13 milioni è stato corretto fino ad arrivare vicini all’obiettivo di +10 milioni di euro con un manovra pari, pertanto, a 23 milioni di euro. Il deficit di 1,187 milioni di euro è risultato fortemente caratterizzato dalla radiazione dei residui attivi e passivi”.Proprio a causa dello stralcio dei crediti per 19 milioni di euro il voto di Pd e Idv dall’astensione sulla manovra d’assestamento dello scorso novembre, espressa in virtù della gestione da parte del centrosinistra dei primi 6 mesi dell’esercizio 2009 (con la giunta Romagnoli), è passato al no secco di questa mattina. Impietosa con l’amministrazione dei conti in era centrosinistra l’analisi del presidente della commissione bilancio, Alessandro Giugni: “Dobbiamo apprezzare gli sforzi della giunta Cenni per correggere il disavanzo. Senza i tagli di spesa per 4,5 milioni e le numerose operazioni di contenimento come l’anticipazione dei crediti il disavanzo avrebbe raggiunto i 6 milioni di euro”. Gli affondi di Giugni al centrosinistra si sono sentiti soprattutto sul capitolo del patto di stabilità “è stata incredibile la distanza di 23 milioni di euro dall’obiettivo del patto di stabilità. Si è trattata della disattenzione più grave lasciataci in eredità, che ha messo a rischio il Comune di un commissariamento”. A portare il suo contributo positivo al consuntivo 2009 ha pensato anche la politica di controlli all’illegalità economica, parola dell’assessore alla sicurezza Aldo Milone “a dimostrazione che non facciamo soltanto un’azione di repressione, ma recuperiamo anche risorse finanziarie. Dalle contestazioni di abusi edilizi e dal sequestro di macchinari abbiamo recuperato nel 2009, 113 mila euro a fronte dei 35 mila euro incassati nel 2008, i 16 mila nel 2007 ed i 18 mila nel 2006. Questa azione di contrasto all’illegalità da qualcuno tanto vituperata per il costo degli elicotteri, comunque a carico dello Stato” è stato il proseguo del suo intervento in aula “ha portato nei primi tre mesi di quest’anno ad incassare 36 mila euro, un dato parziale visto che finora sono stati pagati 68 verbali su 98”. Milone conta di far rientare nel 2010 più di 200 mila euro e per raggiungere questo obiettivo ha annunciato “aumenteremo la sanzione per il dissequestro da 10 a 30 euro a macchinario”.Teso a tagliare corto alle accuse di un lascito pesante sui conti la dichiarazione di voto del capogruppo del Pd, Massimo Carlesi: “Se qualcuno ha dei dubbi li denunci alla Corte dei Conti oppure la smetta di lanciare queste accuse, perché maggioranza e opposizione possono dividersi su delle scelte politiche, non sulle regole”. Nel merito dell’eredità dei primi sei mesi Carlesi ha offerto un giudizio diverso da quello di aver messo a rischio i conti offerto da giunta e maggioranza “al sindaco Romagnoli piuttosto può essere imputato di non aver avuto abbastanza coraggio, applicando atteggiamenti troppo prudenziali”. E sulla radiazione dei crediti ha ipotizzato “avreste potuto cartolarizzarli, dopo tutto a livello nazionale avete un maestro in materia, il ministro dell’Economia Tremonti. Invece, così facendo” ha concluso “ci troveremo nel 2010 con dei consistenti crediti fuori bilancio”.
Carlandrea Adam Poli