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Con il nuovo Piano Operativo per i cittadini sarà più semplice metter mano alla propria casa per frazionarla, trasformare in abitativo i sottotetti e i piccoli stanzoni adiacenti all'abitazione, ampliare in veriticale del 20% e fino a un massimo di 70 metri quadrati per chi demolisce e ricostruisce dando spazio al verde.
Elimina le rigidità del Piano Secchi, realizzato negli Anni 90 e approvato nel 2001, che rende complesso se non impossibile effettuare anche interventi banali come il frazionamento per esigenze familiari, la nuova pianificazione urbanistica del territorio pratese che oggi è approdato in Consiglio comunale per l'adozione. 17 i voti favorevoli, 8 quelli contrari, nessun astenuto. Da domani tutto il materiale sarà consultabile sul sito del Comune di Prato. L'approvazione definitiva, dopo il periodo delle osservazioni, è prevista a febbraio.
E' il quarto piano regolatore della storia della città ed è stata presentato in ogni suo dettaglio oggi, 17 settembre, dal sindaco Biffoni, dall'assessore all'urbanistica Valerio Barberis e da tutti i tecnici comunali che lo hanno realizzato a tempo di record avvalendosi anche della consulenza di due studiosi di fama mondiale, il professor Stefano Mancuso per la vegetazione e l'urbanista Stefano Boeri.
"Sicuramente è una molla che aiuterà l'edilizia a sbloccarsi grazie alle semplificazioni introdotte per strutturare diversamente gli immobili esistenti sfruttando anche i bonus per l'efficientamento energetico e la messa a norma sismica. – spiega il sindaco Biffoni – Il Piano Secchi inoltre, precisava cosa si poteva fare zona per zona mentre questo specifica solo ciò che non si può fare in modo da essere più flessibile. In più disegna la Prato del futuro con un'attenzione senza precedenti per l'ambiente e il riuso in linea con le dinamiche di sviluppo europee".
85 le nuove aree di trasformazione che potranno prendere il via solo attraverso la cessione al pubblico di aree destinate a diventare parchi o di immobili di pregio dal valore strategico. Entrambi sono indicati nel piano. E' quindi grazie alla perequazione e alla cosiddetta forestazione urbana che vedremo sorgere il parco di San Paolo, quelli di Cafaggio e del Parco delle Fonti che sarà interessato da nuove costruzioni solo per il 20%. Restiamo nelle vicinanze perchè l'asse della Declassata è uno dei perni centrali della città lungo cui si prevede l'insediamento di funzioni pubbliche e private. In particolare l'area dell'ex Banci pensata come un hub dell'innovazione. Agli attuali 25mila metri quadrati dello storico edificio industriale, ne sono stati aggiunti altri 12mila per un totale di 37mila metri quadrati destinati al direzionale e ai servizi: "Il nostro obiettivo è attirare investitori importanti e grandi aziende sfruttando anche la sperimentazione della rete 5g in città. Per i pratesi significa lavoro – spiega l'assessore Barberis – E' una zona strategica perchè a metà strada tra Firenze e Pistoia e tra due caselli autostradali collegati dalla Declassata su cui si affaccia. E' un'importante occasione di sviluppo per Prato".
Complessivamente le nuove edificazioni, riequilibrate da cessioni, ammontano a: 154mila metri quadrati per il residenziale, 48mila per l'artigianale e l'industriale, 27mila per il commerciale al dettaglio, 9500 per il turistico ricettivo, 32.500 per il direzionale e di servizio e oltre 31mila per commercio all'ingrosso e depositi.
64 i piani attuativi inseriti nella nuova programmazione. Per il presidente della commisisone 4, Massimo Carlesi, che ha studiato il nuovo strumento urbanistico attraverso ben 15 sedute, "è un piano che guarda al futuro ma che ha i piedi per terra e che è vicino ai cittadini".
E.B.
Edizioni locali: Prato