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“Sarà un dibattito costruttivo fuori dalle liturgie di maggioranza ed opposizione, insomma un risultato eccezionale per la città, che dimostra un bene per Prato al di sopra anche delle rivalità politiche”. Ha forse peccato di inguaribile ottimismo l’assessore alle attività produttive, Roberto Caverni nel suo intervento introduttivo. In realtà il consiglio comunale straordinario di oggi pomeriggio per discutere misure urgenti per famiglie e piccole-medie imprese ha dato ragione una volta di più alla tesi che Partito Democratico e Popolo della Libertà sono fatti ad ogni livello per non intendersi. Alla fine non solo non c’è stato un documento bipartisan su una minima condivisione di intenti per il superamento della crisi del distretto, ma non sono mancati i segnali di affondamento del dialogo. Massimo Carlesi, capogruppo del Partito Democratico non aveva fatto in tempo a parlare di una “perdita di vigore e di pezzi di interessi dello spirito unitario del febbraio 2009” condito con un invito a “non nascondersi dietro il patto di stabilità” che il capogruppo del Pdl, Roberto Baldi si è incaricato di tranciare ogni residua speranza d’accordo. “Se si prende la strada del populismo non possiamo garantire la condivisione di un documento” ha tuonato, prendendosela anche con le categorie economiche, troppo impazienti a suo giudizio di vedere dalla giunta Cenni dei risultati concreti a sostegno del distretto. “Non condivido questa attesa smodata sull’oggi e sul domani- ha infatti chiosato -sbaglia chi pensa che in 6-7 mesi l’amministrazione potesse realizzare tutti gli interventi richiesti”. Anche se, secondo Baldi la giunta ha già portato a casa risultati importanti, specie sul fronte etico: “Ha eliminato le clientele politiche, il parassitimso facendo economie sulle partecipate, questo è un fatto da elogiare”.A fornirgli uno spunto sono state d’altronde gli stessi rappresentanti delle parti sociali. Se da una parte il mite Stefano Bellandi, a nome della triplice sindacale, ha chiesto un intervento sul fronte degli ammortizzatori sociali, Giuseppe Nardini a nome di artigiani e commercianti si è concentato in un elenco mirato di proposte. L’adozione della small business act in primis, da sommare alle misure urgenti dalla Regione e dal governo in favore del credito alle imprese ed un alleggerimento dei vincoli burocratici. Con il presidente dell’Unione Industriale Riccardo Marini, successivamente, il dibattito è deragliato sul livello della recriminazione politica verso l’amministrazione comunale: “Non ci aspettavamo di essere interpellati a cose fatte sul bilancio” ha esordito, per poi mirare sul contenuto più controverso l’aumento della Tia: “Ci ha disturbato la disinvoltura con cui sono stati caricati sulle imprese nuovi oneri. L’amministrazione si è limitata a recepire passivamente una situazione normativa contraddittoria ed a scaricarne in automatico le conseguenze sulle imprese”. Su un versante propositivo Marini e Nardini hanno condiviso l’auspicio di gestire i lavori pubblici sotto i 500 mila euro senza gara e con un’attenzione maggiore verso gli imprenditori locali. Polemico, ma contro il centrosinistra il capogruppo della Lega Nord, Emilio Paradiso “quelli che siedono oggi in consiglio sono indirettamente responsabili della sottovalutazione della questione cinese” che ha ulteriormente drammatizzato la crisi del distretto “è peggiore del terremoto in Abruzzo, perché a Prato abbiamo perso anche la dignità e la speranza”. Più soft, invece, gli interventi del capogruppo dell’Idv, Aurelio Donzella che ha rivendicato “il mio partito è stato l’unico a portare avanti in parlamento il progetto per il raddoppio dei tempi della cassa integrazione da 52 a 104 settimane”. E dell’uddicino, Antonio Longo “le priorità in questo periodo devono essere la salvaguardia delle famiglie e lo sviluppo di stage collaborativi con l’università”.Il resto è finito diluito nella catena degli interventi. A nome della provincia, Emiliano Citarella ha invocato un nuovo patto sociale per Prato. Il consigliere regionale del Pd, Fabrizio Mattei ha assicurato un impegno per Prato della giunta toscana “nella prima seduta Rossi ha presentato il progetto per il rilancio del distretto”, mentre per il suo collega del Pdl, Alberto Magnolfi “la Regione dovrebbe svolgere una funzione di cabina di regia per il superamento della crisi. Inoltre a livello nazionale si pone la necessità di una legge speciale per la Toscana Centrale e non solo per Firenze”. Della giunta Rossi hanno parlato l’assessore al Welfare, Salvatore Allocca per il quale la Regione “si sta impegnando in favore di giovani e famiglie” e del titolare della delega delle attività produttive, Gianfranco Simoncini. Quest’ultimo in vista dell’incontro di domani con il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli ha anticipato “chiederò un chiarimento sulla vicenda di Prato, affinché per il distretto vengano destinate risorse specifiche”. In chiusura il sindaco Roberto Cenni ha rammentato alcuni dei progetti dell’amministrazione comunale per allievare le sofferenze di Prato: l’interporto come nodo logistico dell’area metropolitana, la sperimentazione delle cessioni dei terreni agricoli a Galceti e Viaccia, il cardato rigenerato con l’allungamento della filiera ed il recupero delle cascine di Tavola per dare impulso al comparto agro-alimentare.
Carlandrea Adam Poli