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Sindacati sul piede di guerra per lo slittamento del trasferimento della centrale del 118 di Prato a Firenze, decisa ieri "unilateralmente"dall'assessore regionale Marroni a procedimento già avviato. In un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil manifestano tutto il loro disappunto per la procedura seguita dalla Regione per decidere e comunicare la sospensione del trasferimento e chiedono a Marroni di tornare indietro: "Nella giornata di ieri, si sono riuniti i tavoli di trattativa sindacale, durante i quali l’azienda ha comunicato ufficialmente che nella giornata del 28 di Gennaio si sarebbe proceduto al cosiddetto switch-off su Firenze. Parallelamente venivano definiti e concordati tra il personale della Centrale Operativa 118 di Prato e la dirigenza infermieristica di Firenze, gli ultimi accorgimenti tecnici. Alle 17 di ieri abbiamo appreso, dai giornalisti prima ancora che dall’azienda, che l’assessore Marroni, a seguito di un incontro con le associazioni di volontariato locali e regionali, sospendeva le procedure di trasferimento.
Appare grave, inaccettabile e fuori tempo massimo, la decisione unilaterale assunta dall’assessore della Regione Toscana. Di fatto si contraddicono le comunicazioni effettuate dall’azienda nell’incontro di lunedì scorso alla presenza di Società della Salute, Conferenza dei Sindaci, e organizzazioni sindacali, mettendo inoltre in discussione gli accordi sindacali sottoscritti e delegittimando le istituzioni e le parti sociali della provincia." Da qui la richiesta chiara e dura delle tre sigle sindacali all'Asl 4 e alla Regione, quella di tornare indietro: "Chiediamo formalmente alla azienda, ma soprattutto all’assessore Marroni, un atto di coerenza verso gli impegni assunti fino alla mattinata di ieri, nel rispetto della dignità, della professionalità dei lavoratori e della salute dei cittadini. Tenuto conto dello stato di avanzamento della procedura di trasferimento su Firenze, riteniamo inconcepibile e priva di alcuna motivazione la sospensione di tale percorso. Chi ha assunto tale decisione deve essere consapevole di determinare una nuova lunga fase di incertezza, mantenendo i lavoratori ed il servizio in una condizione di precarietà."
Diversa la posizione dei medici del 118 di Prato."Confermiamo – si legge in un comunicato – di ritenere importante che alla stesura del piano attuativo possano collaborare anche i rappresentanti delle associazioni del volontariato e della C.R.I. e riteniamo fondamentale anche il confronto e la concertazione con le organizzazioni sindacali interessate . A questo proposito confermano di non essere mai stati interpellati in tutta la fase di preparazione dell’accorpamento della Centrale di Prato con quella di Firenze e che addirittura, giunti ormai alla vigilia di questo annunciato accorpamento, non era ancora stata fatta né calendarizzata neanche una riunione operativa con i medici operanti sui mezzi di soccorso, che ritengono essere tra gli attori principali del sistema di emergenza territoriale. Ribadiamo inoltre che la loro richiesta di poter continuare a lavorare come medico di Centrale a Firenze non aveva sortito nessuna risposta. Si auspica quindi che a questo punto vengano seguiti nei tempi e nei modi i criteri individuati nella delibera, e non si tenti di procedere più con decisioni considerate affrettate e abborracciate."
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