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Alla vigilia della consegna delle nuove case popolari di via di Gello, prevista per giovedì 22 aprile con probabili iniziative di protesta della Lega, il tema continua a tenere banco. Il Movimento dei cittadini italiani, ad esempio, accusa il Comune di non aver modificato per tempo il regolamento che disciplina le graduatorie di assegnazioni, definito “obsoleto e ingiusto”. “Le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi – spiegano – si basano sul reddito e qui dovrebbe scattare il buon senso degli amministratori pubblici, perché e chiaro che se uno non ha mai fatto una denuncia dei redditi perché non ha mai lavorato, come nel caso di una percentuale altissima di rom, non può avere più reddito di un pensionato o un disoccupato o di un lavoratore precario. Pertanto con questi criteri incentiviamo il degrado e i furbini del quartierino, i quali viaggiano con auto da decine di migliaia di euro e si permettono una vita al di sopra delle righe, ma dimorano in alloggi ad affitto agevolato in barba ha chi ne ha veramente necessità: famiglie che con il loro duro lavoro hanno contribuito alla crescita economica della città, così da garantire alle generazioni future maggior benessere e risorse per i momenti di difficoltà, quella difficoltà che oggi a Prato è palese, come è palese che ci siano lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, famiglie che non arrivano alla fine del mese, anziani che dopo aver lavorato una vita contribuendo alla crescita di questa città si ritrovano con pensioni da fame”.