Case popolari e una scuola nel parco di Galcetello, cosiddetto degli Aquiloni. Per gli abitanti del popoloso quartiere significa cemento nel verde ed è scattata immediata la protesta. Sono state raccolte oltre tremila firme per chiedere che non venga messo neanche un mattone su questo parco che si trova tra la tangenziale e via Curie. 'Siamo già circondati da case popolari, sette palazzine tra via Carlesi e via 7 Marzo – spiega Paolo Ristori del comitato – in più vogliono costruire una scuola materna che coprirà i tre quarti dell'area che tra l'altro, sotto, ha tantissima acqua. Eppure il sindaco, nel suo programma elettorale, ha scritto che avrebbe attuato riqualificazione edilizia anziché usare nuovo terreno. Qui rischiamo di diventare un ghetto urbano quando in città è pieno di edifici vuoti'. La previsione di realizzare case popolari è del 2011, attraverso una variante al piano regolatore, preceduta dall'approvazione in consiglio di quartiere e in consiglio comunale a cui era possibile presentare delle osservazioni. Erano previste due palazzine da 24 appartamenti l'una finanziate dalla Regione, ma dopo la protesta dei cittadini di Galcetello l'attuale giunta ha deciso di dimezzare per cui realizzerà solo uno dei due edifici. 'Cerchiamo di venire incontro alle esigenze della cittadinanza e di non concentrare tutte le case popolari in un punto per evitare l'effetto ghetto – spiega l'assessore alle opere pubbliche Barberis – Per questo abbiamo deciso di realizzare solo 24 alloggi e per questo ho chiesto ad Epp di effettuare una mappatura degli edifici popolari esistenti e dei progetti in ponte. Dopo di che non possiamo fare a meno delle case popolari. Abbiamo 500 persone in emergenza alloggiativa che costano alle casse comunali circa 900mila euro l'anno e che hanno diritto ad una casa popolare. Perché i cittadini non hanno presentato delle osservazioni all'epoca?'. Anche la zona della Querce Pizzidimonte è riuscita ad evitare le case popolari, dieci alloggi, grazie ad una petizione. Il Comune sta lavorando ad un progetto, in accordo con la Regione, per spostare il finanziamento sulla struttura di via Gobetti, di proprietà di Epp, tutta da risistemare e dalla quale saranno ricavati 15 alloggi. Tra l'altro l'idea dell'amministrazione comunale è di legare la ristrutturazione dell'edificio ad progetto sociale volto a favorire l'inserimento socio lavorativo dei condomini.
Quanto alla scuola di Galcetello è invece, stata prevista nel 2008 dalla giunta Romagnoli. Il progetto è stato scelto attraverso un concorso di idee vinto dall'architetto Andrea Stipa. L'edificio, ad un solo piano ed è quindi molto esteso, dovrebbe essere finanziato nel 2016 dal piano di edilizia scolastica del governo Renzi che ha già detto si alla realizzazione del secondo lotto della scuola di Maliseti. 'È un'occasione anche per riprogettare il parco, – spiega. Barberis – la nostra idea è di creare una pista ciclabile in questo spazio nuovo che si colleghi alla passerella che scavalca la tangenziale. La scuola occuperà solo il rettangolo compreso tra via Curie, via San Martino per. Galceti e la tangenziale. Il resto resterà intatto. A Prato abbiamo standard di verde pro capite altissimi. Il piano Secchi ne ha previsto il doppio proprio per lasciare spazio a servizi futuri come le scuole'.
E.B.
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