Le Cascine di Tavola, “un Central park pratese” che però ha anche un rovescio della medaglia. Caterina Gestri, lettrice di Notizie di Prato, ha segnalato alcune situazioni di forte degrado nel parco cittadino. “Il panorama è bellissimo- scrive – la pace c’è, i suoni e gli odori della natura anche, ma poi si è riportati alla dura realtà”.
Una realtà che mostra ancora le radici e i tronchi degli alberi sradicati dal grande vento del 5 marzo 2015, ancora lì perché nessuno li ha rimossi, le erbacce alte almeno un metro e mezzo che crescono indisturbate dalla scorsa primavera, e ancora i sacchi neri abbandonati davanti alla Casa del Caciao insieme alla rimessa delle barche circondata da un cantiere abbandonato con le transenne arrugginite, i prefabbricati per gli operai lasciati lì tra le erbacce e le recinzioni non in sicurezza, impalcature e transenne dimenticate.
Mancano, secondo la lettrice, i bagni , “o meglio una toilette degna di questo nome, sfido chiunque ad usare quella ubicata alla Casa del Caciao, e manca un punto di ristoro. Nonostante tutto c’è chi corre, chi cammina, chi si allena con gli attrezzi collocati qualche anno fa nel grande prato all’ingresso; chi siede e si rilassa; chi pedala e poi gli anziani e le famiglie con il tavolino pieghevole da pic nic e la borsa frigo. Insomma basterebbe poco: un po’ di pulizia in più. Molto possono fare i cittadini con comportamenti corretti e un po’ di rispetto in più per l’ambiente e per il bene comune, ma ancor più potrebbero fare il sindaco e la sua giunta” .
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