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L’allarme viene lanciato dal candidato sindaco del centrosinistra, Massimo Carlesi: “Mi dicono che il ministero del Tesoro, pur consapevole della crisi in atto, ha dato disposizione all’Inps di mettere in cartella i crediti vantati dalle piccole imprese pratesi. Mentre noi chiediamo la sospensione di un anno dei crediti vantati nei confronti delle aziende del distretto, da Roma si risponde con l’invio delle cartelle esattoriali. Il debito con l’Inps, in genere, può essere rateizzato in 12 mesi, a patto di cominciare a pagare. Il che significa che in molti casi, mancando i soldi in azienda, verranno avviate le procedure esecutive. Vorrei sapere, nel caso s’arrivasse al sequestro di macchinari o all’asta di centinaia d’immobili, a chi potrebbe giovare tutto ciò”.Gurdando invece al futuro del distretto, Carlesi non boccia in toto la proposta del suo rivale Roberto Cenni di ripartire dal cardato. Bene, è un’idea – dice -, che da sola però non basta, visto e considerato che i carbonizzi sono stati trasferiti all’estero e qui ne sono rimasti pochi. Forse c’è chi pensa che delocalizzare in partenza. Anche se c’è chi dice di avere globalizzato e non delocalizzato io osservo che la sostanza non cambia: chiamatela come volete, ma stiamo parlando della fuga di posti di lavoro dalla città. I posti devono invece essere creati. Per questo occorrono molte idee e occorre determinazione, una nuova etica di distretto, contro i furbetti che ottengono concordati fallimentari al 15%”.
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