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Le scuole cadono a pezzi e allora gli studenti si “improvvisano” muratori. E’ questo il senso dell’inconsueta protesta messa in atto dal nucleo provinciale del Blocco Studentesco, nella notte fra lunedì e martedì, quando è stato inscenato un cantiere edile di fronte al Liceo Carlo Livi, in via Marini, recintando con della rete arancione il relativo ingresso, per protestare contro lo stato in cui versano le infrastrutture scolastiche. “Si tratta di un problema molto sentito nella nostra città – spiega Renato Montagnolo responsabile pratese del movimento, vicino alle posizioni del centrodestra – tant’ è che negli ultimi mesi è stato oggetto di numerose interrogazioni presentate dai consiglieri di opposizione in Provincia. Abbiamo scelto proprio il Livi per attuare questa protesta perché riteniamo che lì le lacune edilizie siano quelle più gravi di tutto il territorio. La palestra ad esempio non ha un impianto di riscaldamento, vi sono perdite d’acqua che causano la pericolosa caduta di pezzi di intonaco, per non parlare del linoleum irregolare. Anche nelle aule la situazione non cambia: al primo piano manca un’area piuttosto vasta di pavimentazione, sostituita da cartone incollato al cemento, mentre al terzo piano è venuto giù un pezzo di controsoffitto. Infine, la sala utilizzata per le assemblee dispone di un’unica uscita di sicurezza, impossibile quindi far uscire 700 persone in tempi rapidi in caso di necessità”.Ma il comitato studentesco ricorda che situazioni analoghe, riguardanti l’edilizia scolastica, coinvolgono anche altri istituti: “Il Dagomari, dove si necessita di un ampliamento degli spazi, o il Marconi- Rodari, dove purtroppo una palestra scolastica non esiste”.
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