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Nomen omen, dicevano i latini, il destino nel nome. E cosa poteva fare una tessitura che si chiama “Italia” in questo periodo di crisi da Coronavirus? L’azienda di Andrea Boretti, che ha sede in via G. Di Vittorio a Montemurlo, si è parzialmente riconvertita e si è messa a produrre bandiere tricolori. Ma non bandiere di dimensioni standard, bandiere maxi. Per ora Borelli ha fatto oltre cento metri di tessuto ed ha confezionato bandiere da 12 metri, da 10 e da 8 metri. La più piccola è di “appena” (si fa per dire!) tre metri, che ha distribuito ad amici, clienti e fornitori. Proprio ieri, 18 marzo, la Tessitura Italia ha completato una bandiera da 12 metri, che sarà esposta sulla facciata dell’azienda.

Un simbolo di orgoglio nazionale ma che anche un richiamo alla responsabilità: “Stiamo vivendo una situazione eccezionale. Per superare questa crisi ci vuole testa e responsabilità – dice Andrea Borelli, che ha una particolare sensibilità verso il tema – Ho problemi di salute, sono stato ricoverato per diverse settimane lo scorso dicembre e ho dovuto passare il Natale e il Capodanno lontano dalla mia famiglia, so cosa significa vivere in isolamento. Bisogna metterci la testa, restare a casa, evitare i contatti. Solo così ne possiamo uscire. Purtroppo vedo ancora troppe persone in giro, i piazzali dei supermercati sono pieni e sono stupido di dover fare code per strada. Così non va bene”.

Un simbolo di orgoglio nazionale ma che anche un richiamo alla responsabilità: “Stiamo vivendo una situazione eccezionale. Per superare questa crisi ci vuole testa e responsabilità – dice Andrea Borelli, che ha una particolare sensibilità verso il tema – Ho problemi di salute, sono stato ricoverato per diverse settimane lo scorso dicembre e ho dovuto passare il Natale e il Capodanno lontano dalla mia famiglia, so cosa significa vivere in isolamento. Bisogna metterci la testa, restare a casa, evitare i contatti. Solo così ne possiamo uscire. Purtroppo vedo ancora troppe persone in giro, i piazzali dei supermercati sono pieni e sono stupido di dover fare code per strada. Così non va bene”.
La Tessitura Italia, già prima delle disposizioni governative, ha adottato in azienda misure straordinarie per tutelare la sicurezza dei lavoratori: “Fino dallo scorso 23 febbraio, quando è emersa la situazione problematica di Lodi, ho fornito a tutti i miei dipendenti mascherine protettive, ho fatto sanificare gli ambienti e ho imposto la distanza di sicurezza. Fin tanto che il Governo non imporrà a tutti di stare a casa, infatti, noi siamo costretti a lavorare. Così ho detto ai miei ragazzi “stringiamoci a corte”, come dice il nostro inno nazionale, e li ho divisi in due squadre e a turno fanno quindici giorni di ferie. Ho raccomandato loro di rimanere a casa, di essere attenti e responsabili, di tutelare la loro salute in modo da essere pronto a rientrare nel caso qualcuno si dovesse ammalare e poter mandare avanti l’azienda”.
In questo periodo anche alla Tessitura Italia c’è stato un calo drastico degli ordini, non passa giorno che non venga annullato un lavoro. Così, avendo diversi telai fermi, a Borelli è venuta l’idea: perché non produrre bandiere? Anche il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, ha apprezzato molto l’iniziativa ed ha già commissionato un maxi tricolore da far sventolare dai balconi del municipio.
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