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Gli ultimi chimici tintori del Buzzi diplomati nella sede di piazza Ciardi lanciano un appello all'attuale preside dello storico istituto tecnico industriale: "Non abbiamo mai visitato il" nuovo" Buzzi di viale della Repubblica, saremo molto riconoscenti di un invito. Andiamo fieri di questa scuola dalla quale abbiamo attinto regole di vita. Siamo felici che venga riattivato il corso di chimica tintoria". Riunito nella V E, maturità 1972, il gruppo si incontra ogni anno a cena per la scambio degli auguri.
L'occasione giusta per esprimere il desiderio di visitare l'attuale sede con impressa nella mente quella precedente che ha visto questi ex allievi giovani e spensierati. Ciascuno di loro ha preso la sua strada. Molti si sono laureati in farmacia, medicina, biologia, ma – spiegano – "siamo orgogliosi di precisare che prima di tutto siamo dei diplomati chimici tintori al Buzzi. Scuola per antonomasia, scuola della città, scuola di vita, scuola di eccellenza fra gli istituti tecnici. Quanti ricordi – dicono – affiorano nel vedere la facciata della vecchia scuola. Anche Pieraccioni, nel suo ultimo film, ha immortalato l'entrata principale del Buzzi ed il terrazzino che ci portava nel cortile. Voli a ritroso nel tempo e ti rivedi con i folti capelli, il fisico asciutto e con quel camice da laboratorio che di bianco non aveva più nulla. I nostri professori, De Zordo, Desideri, Sacconi; il preside Pizziolo, le nostre bidelle, gli immensi corridoi, le lezioni che mattina e sera ti tenevano incollato ai banchi".
Un grande attaccamento alla scuola che merita un premio.