Bollette Tia, Bini (Pdl) chiede chiarimenti sull’Iva: “Non deve essere applicata, lo dice la Corte Costituzionale”

Di primo acchito la questione potrebbe sembrare cosa da tecnici e da addetti ai lavori. In realtà riguarda tutti i cittadini e le aziende della provincia, visto che si parla di una voce che incide per il 10 per cento sul totale delle bollette Tia che l’Asm ha recapitato o sta recapitando proprio in questi giorni nelle case dei contribuenti del comune di Prato. Un 10 per cento che corrisponde all’Iva ancora indicata in bolletta ma che, secondo la Corte Costituzionale non è dovuta sugli importi della Tia. Ora è il consigliere comunale del Pdl Riccardo Bini a farsi interprete dei dubbi che stanno sorgendo in molti contribuenti, visto che l’importo dell’Iva continua a figurare sulle bollette Asm. Così Bini ha preso carta e penna e ha chiesto chiarimenti al sindaco Roberto Cenni, attraverso un’interrogazione da discutere nel prossimo consiglio comunale. In particolare, si legge nell’interrogazione, “considerato che Asm ha provveduto ad emettere le fatture relative al secondo semestre 2009, continuando ad applicare l’imposta sul valore aggiunto (Iva)” Bini chiede al sindaco di sapere “se l’amministrazione comunale si è confrontata con Asm per questa problematica e se sia possibile intervenire tempestivamente affinché i contribuenti ne possano immediatamente beneficiare”, con chiaro riferimento alla sentenza della corte costituzionale del luglio scorso.