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Si è parlato di auto elettriche e del progetto di con primo firmatario l’onorevole pratese Andrea Lulli, durante il convegno organizzato dall’associazione no profit di energie rinnovabili Anter, che ha presentato le sue proposte anche per il distretto di Prato.Dopo una Domenica dell’ambiente all’insegna della presentazione del progetto per il primo parco ludico-didattico di energie rinnovabili (Anter Park) in Italia, ecco quindi Anter proporre una nuova suggestione per far diventare la nostra città uno dei capisaldi italiani delle energie rinnovabili. Durante il convegno al Pecci si è parlato soprattutto del progetto di legge, depositato alla Camera alla fine di ottobre, del deputato pratese del Pd, Andrea Lulli. La proposta si può definire anti Fiat, perché – come sottolineato dallo stesso Andrea Lulli – proprio la fabbrica torinese non ha nascosto una certa contrarietà all’idea di sviluppo delle auto elettriche. Non è un caso, dal momento che il management sabaudo sembra aver scommesso soprattutto sul mercato delle automobili spinte da combustibili più puliti, come il metano, ma non certo a emissioni zero. Si capisce che l’idea di incentivi ad altre forme di propulsione per auto (elettricità) non è gradita, rischierebbe di rendere più piccola la torta dei benefici di cui godere. Invece, come è stato spiegato alla tavola rotonda promossa da Anter all’auditorium del Museo Pecci, per ora l’unico tipo di opportunità per muoversi in libertà e con un pieno ad emissioni zero sono proprio le auto elettriche. Una tecnologia che si è evoluta e alla quale si deve guardare con meno scetticismo che in passato. Basti pensare che stanno per arrivare modelli interamente alimentati elettricamente che garantiranno percorrenze tranquillamente superiori ai 200 chilometri. Sufficienti a molti automobilisti nostrani e non, dal momento che si calcola che l’87% dei tragitti quotidiani in Europa corrisponde a meno di 60 km.La caratteristica di questa legge è che non si limita a parlare di incentivi ma vuole promuovere anche l’infrastrutturazione adeguata all’utilizzo di queste auto (colonnine in luoghi pubblici, parcheggi pensati ad hoc) scommettendo sull’elemento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: per sviluppare una filiera del trasporto individuale sostenibile e virtuosa che abbia le auto elettriche come ultimo anello di una catena che prevede “distributori” di elettricità prodotta da pannelli fotovoltaici o da impianti micro o mini eolici. Una vera rivoluzione verde che potrebbe produrre interessanti prospettive di sviluppo anche per un distretto economico come quello pratese, come hanno sottolineato sia l’instancabile coordinatore nazionale di Anter, Antonio Rancati, che il vicepresidente dell’associazione, Leonardo Masi. In conclusione, anche un’appendice più ambiental-movimentista che convegnistica: alcuni iscritti pratesi al Wwf hanno denunciato che il Parco auto in dotazione al comune di Prato (circa 10 mezzi) è attualmente fermo da circa 3 mesi. L’Associazione Anter ha subito contattato la nuova pubblica amministrazione di Prato, che si è resa disponibilissima a valutare tra le associazioni locali di servizi sociali quali potrebbero essere i corretti utilizzi di questi 10 mezzi pubblici e il loro affidamento a fini sociali.