La trasformazione del Macrolotto 1 da comprensorio produttivo a polo commerciale ed espositivo è all'origine del braccio di ferro tra Conser, il consorzio formato dai circa duecento proprietari degli immobili realizzati nella zona, e il Comune di Prato. Un braccio di ferro ingaggiato dai macrolottisti nel 2018 quando, sulla base del notevole incremento di traffico veicolare con conseguente aggravio delle spese di urbanizzazione, l'amministrazione comunale stabilì un aumento del 90 per cento del contributo previsto per le modifiche della destinazione d'uso degli edifici esistenti. Una decisione contestata da Conser (avvocato Alessandro Cecchi) attraverso un ricorso al Tar che, in questi giorni, ha dato ragione al Comune (avvocato Elena Bartalesi).
Lo stravolgimento del profilo economico della zona non può essere un peso solo per le casse pubbliche: a grandi linee è questo il pensiero espresso dai giudici amministrativi.
I fatti. Conser ricorre alle carte bollate quando il Comune vara l'aumento delle tariffe di costruzione relative alle modifiche del patrimonio edilizio esistente. Si tratta, in sostanza, di adeguare i costi a quelli, assai maggiori, che l'amministrazione deve affrontare per una viabilità ordinaria costretta a sopportare un volume di traffico decisamente più elevato, come dimostrato da uno studio appositamente realizzato. E' la concentrazione di pronto moda e di depositi commerciali, che via via sostituiscono le ditte di produzione, a far lievitare la pressione sulle strade della zona sud-ovest: un conto è il flusso originato dalle fabbriche, un conto quello alimentato dal commercio. L'amministrazione mette mano al 'listino', il consorzio paga ma reagisce.
Diversi i motivi che spingono il Conser a ricorrere al Tar, a cominciare dalla presunta 'disparità di trattamento': in pratica, la lamentela riguarda l'aumento che si riflette sulla appetibilità commerciale degli edifici, svantaggiati – sostengono i consorziati – rispetto ad altri comparti produttivi come, per esempio, il Macrolotto 2. Una tesi smontata dall'avvocato del Comune e fatta propria dal giudici: “Diversamente dal Macrolotto 1, la lottizzazione del Macrolotto 2 è stata pianificata anche per destinazioni commerciali all'ingrosso e per i centri direzionali, oltre che per quelle artigianali e industriali. L'amministrazione ha, pertanto, ritenuto necessario aumentare le tariffe solo in quella area al fine di recuperare le maggiori risorse necessarie all'adeguamento del comparto alle nuove esigenze”.
Aumento del 90 per cento degli oneri di costruzione nel Macrolotto 1, Conser perde la causa contro il Comune
L'aumento, solo per quella zona, fu deciso per far fronte alle maggiori spese sostenute per la viabilità. Un aggravio provocato dalla massiccia presenza di pronto moda al posto delle attività produttive e il conseguente aumento di traffico veicolare. Conser: "Disparità di trattamento con il Macrolotto 2". Comune: "Il Macrolotto 1 nato per scopi diversi da quello commerciale"
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nadia tarantino
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