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In questo periodo nascono i cuccioli di capriolo daino e cervo. Con l’arrivo della bella stagione tanti escursionisti frequentano boschi e prati e proprio in questi spazi si trovano davanti i cuccioli soli e tranquillamente adagiati nella vegetazione all’interno di campi, radure o in boschi. Infatti le femmine di cervo, capriolo, o daino, per proteggerli, non li stanno vicini in quanto la loro presenza potrebbe richiamare i predatori, ma vanno a darli la poppata, prevalentemente durante la sera e nella notte. Il Centro di Scienze Naturali desidera rivolgere un appello ricordando a quanti si trovino a operare o passeggiare in boschi e campagne di non toccare, accarezzare, o raccogliere cuccioli apparentemente abbandonati, se questi non sono feriti o in effettiva necessità di soccorso. Una sola carezza imprime l’odore dell’uomo al cucciolo e la madre non lo riconoscerà più. In qualsiasi caso, prima di toccarli si consiglia di avvertire telefonicamente il Centro di Scienze Naturali di Prato, Tel. 0574/460503 o il Corpo Forestale dello Stato Tel. 1515 che provvederanno a dare tutte le informazioni per la reale salvaguardia dei cuccioli. Un invito anche agli agricoltori: prima di utilizzare macchine per la sarchiatura o la sfalciatura dei prati o dei campi si consiglia di passare a piedi in questi luoghi per verificare che non siano presenti dei cuccioli. In questi casi è necessario raccoglierli, provvisti di guanti da giardino, rimetterli al sicuro in luoghi vicino, dopo avere effettuato uno “shampoo d’erba fresca” su tutto il corpo del cucciolo per togliergli l’odore dell’uomo, oppure telefonare al Centro per avere ulteriori informazioni per la loro salvaguardia. Il settore di recupero, cura, riadattamento e rimessa in libertà della fauna selvatica è svolto dal Centro in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Toscana e ogni anno arrivano al Centro quasi quattromila animali, feriti malati o disadattati, che dopo le cure del caso vengono rimessi in libertà. Ma non contribuiamo a fare degli orfani, lasciamo i cuccioli alle loro madri e ai loro ambienti naturali. Tra l’altro se i cervidi vengono allevati dall’uomo è molto difficile renderli alla vita selvatica.