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Forse si apre uno spiraglio per le centinaia di lavoratori pratesi finiti in cassa integrazione e costretti ad attendere lunghi mesi per ottenere le risorse per sopravvivere. Lavoratori che ora potrebbero vedersi anticipare dalle banche gli assegni di Cassa integrazione. E’ quanto merso dall’ultimo “tavolo di distretto” nel corso del confronto tra amministrazioni locali, forze economiche e sociali e banche . Tre gli istituti bancari che hanno risposto all’appello del tavolo di distretto: CariPrato, Unicredit Banca di Roma e Monte dei Paschi. “Si è trattato di un primo confronto positivo da approfondire con iniziative concrete in tempi brevi – ha messo il evidenza il presidente della provincia Massimo Logli – alle banche abbiamo chiesto collaborazione per l’anticipazione degli ammortizzatori sociali, a partire dalla cigs in deroga e sostegno alle imprese che vogliono ancora investire a fronte dell’attivazione di meccanismi locali di garanzia che vedono impegnate anche le amministrazioni pubbliche con un fondo straordinario”. Dai sindacati e dalla stessa Unione industriale è arrivato un appello che suona come un allarme: sono oltre 3500 i lavoratori di imprese al di sotto dei 15 dipendenti che devono fronteggiare i ritardi (di otto –dieci mesi) con cui viene erogata la cassa integrazione in deroga, al punto che è sempre più diffuso tra i lavoratoriil ricorso alla richiesta di prestiti attraverso la cessione del quinto che costringe le famiglie a indebitarsi con tassi elevati. Una risposta in tempi rapidi a queste due emergenze potrebbe venire da una rivisitazione del servizio di Microcredito già attivato da tempo a Prato. Il progetto è nato per iniziativa di un comitato composto da Caritas diocesana, San Vincenzo de’ Paoli e Cittadinanza toscana, con il sostegno di CariPrato, Fondazione Cassa di risparmio di Prato. Hanno aderito anche la Provincia di Prato e la Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura. In pratica Microcredito potrebbe svolgere il ruolo di front office e gestione pratiche, a fronte di un impegno per la garanzia (attivato dalle amministrazioni locali) e di erogazione dell’anticipazione (da parte della banca).