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Chi è favorevole al ripristino del voto di preferenza per le elezioni regionali? È questo l’interrogativo che va più di moda fra i consiglieri comunali del Popolo della Libertà dopo il caso apertosi con la spaccatura all’interno del gruppo provinciale fra gli ex Forza Italia capeggiati da Cristina Attucci contrari alla mozione ed i due esponenti ex An, Cocci e Mugnaioni che hanno votato sì insieme a Pd-Idv-Udc. Di per sé non sarà quella contraddizione tale da scomporre tutto il tessuto del partito, ma a livello politico il dato della divaricazione resta rilevante e ha infastidito non poco chi è schierato da sempre dalla parte delle liste bloccate. Ecco spiegata, quindi, la preoccupazione del capogruppo in Comune Roberto Baldi, il quale non usa tanti giri di parole per definire un “danno di immagine” per il Pdl l’eventuale ripetizione della dinamica del voto provinciale. Da qui l’invocazione di una posizione comune del gruppo: “Il partito dovrà prendere una posizione ufficiale – dice – occorre un pronunciamento a partire dal coordinatore e dal suo vice che sia vincolante per tutti i consiglieri”. Ma fra i successori di Alleanza Nazionale l’obiettivo principale è di tutelare anche nel gruppo comunale l’esistenza di una dialettica interna e di posizioni riconosciute con una loro dignità, seppure minoritarie. Così si esprime il finiano Federico Lorusso: “E’ giusto sostenere la reintroduzione del voto di preferenza come hanno fatto i due consiglieri provinciali, perché ricordiamoci come in tutti i partiti ci sono eletti in Regione scarsamente rappresentativi. Sono consapevole che la reintroduzione non rappresenta la soluzione a tutti i problemi, ma nel partito deve esistere una libera voce di minoranza”. Sulle stesse tesi anche un altro consigliere vicino a Fini, Fulvio Ponzuoli che promette: “Voterò sì ad una mozione che indicherà alla regione di tornare alle preferenze”. E Gianluca Banchelli che a suo tempo ha condotto una campagna per la sua reintroduzione, difendendo le sue tesi fino al costo delle dimissioni da coordinatore regionale di Azione Giovani in contrasto aperto con il plenipotenziario di An, Altero Matteoli è ancora più convinto. “Non c’è una posizione unitaria nel Pdl, in campagna elettorale anche la candidata Monica Faenzi ha manifestato la disponibilità a modificare il sistema e come lei quasi tutto il partito – spiega -, pertanto mi meraviglierebbe a questo punto che in comune mi venisse imposta una posizione ufficiale da rispettare”. Tanto più che il bacino dei pidiellini favorevoli alle preferenze potrebbe estendersi anche a chi non ha una militanza pregressa in An. Un nome su tutti, Luciano Gestri: “Attendo una posizione chiara dal partito, ma personalmente penso che la scelta diretta degli eletti sia un bene per la democrazia”. Ancora avvolta nel mistero, invece, la posizione dell’ex aennino eccellente, Maurizio Bettazzi che annuncia una posizione “completamente diversa” da tutte quelle emerse in queste ore.Fuori dal Pdl la mozione oltre alle simpatie di Pd, Idv e Udc potrebbe riscuotere anche un sostegno da parte dei tre consiglieri della Lega Nord, che nei prossimi giorni si riuniranno per trovare sul tema la classica quadra padana. Se si dovessero indirizzare verso il sì la mozione potrebbe ottenere il disco verde anche del consiglio comunale e gli ex Forza Italia porterebbero a casa la seconda sconfitta nel giro di pochi giorni.
Carlandrea Adam Poli