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Il Tar della Toscana ha rinviato la propria sentenza sul decreto di Via per il nuovo aeroporto di Peretola al pronunciamento della Corte Costituzionale sul decreto legislativo 104/2017 su cui si basa la Via per la nuova pista del Vespucci che porterà decolli e atterraggi sulla Piana e su Prato. E' quanto deciso stamani,7 novembre, al termine dell'udienza che ha visto contrapposti i comitati e i Comuni contrari al progetto e Enac con Toscana Aeroporti, gestore dello scalo fiorentino.
Lo ha deciso il Presidente del Tar toscano. D'altronde se la Corte Costituzionale, chiamata e esprimersi sul ricorso di ben 8 Regioni, annullasse il decreto 104/2017, il Tar non avrebbe più niente su cui esprimersi perchè il decreto di Via sarebbe automaticamente nullo. Nel caso l'impianto normativo del decreto Via venga giudicato conforme alla Costituzione, il Tar riprenderà il iter per giudicare nel merito il ricorso. Sempre il presidente del Tar ha garantito che il procedimento a quel punto avrà un canale priorietario per arrivare alla sentenza il più velocemente possibile. Sarà quindi fissata l'udienza subito dopo il responso della Corte. Che non dovrebbe tardare dato che l'udienza con gli 8 ricorrenti si è tenuta lo scorso 19 giugno, quasi sei mesi fa. I due procedimenti sono diversi ma il secondo è legato indissolubilmente al primo. Tra l'altro l'incostituzionalità del decreto 104 è uno dei tanti punti contestati dai ricorrenti contro la Via. Ovvio, quindi, che il Tar attenda la decisione della Corte.
Lo ha deciso il Presidente del Tar toscano. D'altronde se la Corte Costituzionale, chiamata e esprimersi sul ricorso di ben 8 Regioni, annullasse il decreto 104/2017, il Tar non avrebbe più niente su cui esprimersi perchè il decreto di Via sarebbe automaticamente nullo. Nel caso l'impianto normativo del decreto Via venga giudicato conforme alla Costituzione, il Tar riprenderà il iter per giudicare nel merito il ricorso. Sempre il presidente del Tar ha garantito che il procedimento a quel punto avrà un canale priorietario per arrivare alla sentenza il più velocemente possibile. Sarà quindi fissata l'udienza subito dopo il responso della Corte. Che non dovrebbe tardare dato che l'udienza con gli 8 ricorrenti si è tenuta lo scorso 19 giugno, quasi sei mesi fa. I due procedimenti sono diversi ma il secondo è legato indissolubilmente al primo. Tra l'altro l'incostituzionalità del decreto 104 è uno dei tanti punti contestati dai ricorrenti contro la Via. Ovvio, quindi, che il Tar attenda la decisione della Corte.
"Ci aspettavano questa decisione. Abbiamo fatto presente – spiega l'avvocato Guido Giovannelli, legale dei comitati contrari al nuovo Vespucci – che disinteressandosi dei ricorsi e della Corte Costituzionale, il progetto del nuovo aeroporto va avanti. Per questo il Tar ci ha assicurato che la questione è nota e che sarà data massima priorità al procedimento se e quando la Corte respingerà i ricorsi contro il decreto 104/2017".
Intanto la Conferenza dei servizi è stata rinviata al 7 dicembre. Avrebbe dovuto tenersi venerdì prossimo 9 novembre ma Enac ha formalizzato al ministero dei Trasporti una richiesta di posticipo. Il motivo sarebbe legato al "recepimento delle prescrizioni dettate dalla delibera di Giunta regionale 1.113 dell'11 ottobre in merito alla prevista opera di laminazione idraulica e riqualificazione ecologico-paesaggistica dell'area" in località il Piano di Manetti nel Comune di Signa, dove sarebbe prevista la rilocalizzazione del lago di Peretola. La legge prevede 30 giorni di preavviso per l'espressione del proprio parere da parte di tutti gli enti interessati e la data del 9 novembre non avrebbe rispettato tale termine. Secondo l'associazione Vas di Prato invece, il rinvio della Conferenza dei Servizi è solo un "prender tempo" in risposta alle due diffide inviate dall'associazione ai vari ministeri interessati dall'opera.
Qualunque sia il motivo dello slittamento, anche in questo caso è la Corte Costituzionale che potrebbe fare la differenza. Se in questo mese arrivasse la sentenza che annulla il decreto 104/2017, anche la conferenza dei servizi non avrebbe più ragion d'essere.
E.B.