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Non accennano a placarsi le polemiche dopo l’ondata di maltempo che ha colpito Prato e Provincia durante le feste di Natale. L’ultimo fronte lo ha aperto il sindaco di Poggio a Caiano Martini che ha apertamente criticato l’operato dell’assessore alla protezione civile di Prato Dante Mondanelli, accusandolo di essersi arbitrariamente attribuito il merito di aver salvato Poggio dall’alluvione e di aver così creato un inutile allarmismo. Accuse alle quali replica, a stretto giro di posta lo stesso Mondanelli, che si lascia anche andare ad un’amara riflessione: “Siamo al servizio dei cittadini, non agli ordini di scuderia dei partiti – afferma -. Mettere contro gli alluvionati per la rottura del Calice e i cittadini del Poggio per attaccare il sottoscritto e il Comune di Prato è però un’operazione tutta politica, dettata da motivazioni meschine pre-elettorali e basata su menzogne. Questo modo di agire mi fa veramente schifo ed allontana i cittadini dalla politica. La cosa che più mi spiace è che questa uscita ha posto in secondo piano una bel progetto della Società della Salute, di cui anche il Poggio fa parte. Ma guarda un po’ che coincidenza…”.Entrando nel merito delle accuse, invece, Mondanelli respinge subito quella di allarmismo: “Non ho parlato prima della minaccia alluvionale, ma solo dopo, rispondendo a interrogazioni presentate dall’opposizione in consiglio comunale, tra le quali una dove si chiedeva conto dei tempi di apertura della cassa di espansione di ponte alle Vanne ritenendo che il supposto ritardo avrebbe causato la rottura arginale del Calice. E’ quindi evidente che non io, ma l’interrogante, sosteneva la tesi che mi viene attribuita!! Ogni critica è legittima: le falsità no. Mai detto che “ Prato ha salvato il Poggio ”, tantomeno che l’abbia fatto io, la competenza delle casse è della Provincia. Mi sono però assunto la corresponsabilità delle scelte avendole serenamente condivise con l’impeccabile assessore Arrighini”.E anche sul rapporto di causa effetto tra rottura dell’argine e apertura delle casse, Mondanelli è pronto a dare battaglia: “Ho negato – dice – nel modo più assoluto che la cassa di espansione di Ponte alle Vanne sarebbe servita ad evitare la rottura arginale del Calice: anzi, su questa ipotesi ventilata da alcuni cittadini e da qualche rappresentante della minoranza ho sostenuto, sulla base di relazioni tecniche, che questo evento era del tutto dissociato dall’impiego della cassa di espansione. Tutto il contrario quindi di quanto mi si addebita. E già cosi’ siamo a due menzogne. Ho riportato quanto affermato dalla principale autorità di bacino, Guia Checcucci, che tra le polemiche dei giorni immediatamente successivi aveva pubblicamente dichiarato che “il buon funzionamento ed il tempestivo impiego della cassa di espansione di ponte alle Vanne aveva svolto la sua funzione riducendo il rischio di esondazione del fiume Ombrone che, per la portata di quel momento, era calcolato in 1.300.000 mq di acqua , accogliendone circa 800.000 proprio mentre la situazione idrometrica era in peggioramento”. La dichiarazione è virgolettata . Se qualcosa non vi piace di quanto affermato dall’autorevole dottoressa Checcucci chiedetene conto a lei, non a me”.
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