Secondo un'indagine elaborata dal Centro Studi sul commercio di Confcommercio, ammontano a circa 15 milioni di euro i danni patiti dalle imprese del terziario nella provincia di Prato. Una stima già pesantissima ma ancora in aggiornamento. Mentre sul territorio si prosegue a spalare dopo la devastante alluvione, le circa 150 del settore iniziano a muoversi anche su un altro fronte: la conta dei danni.
Secondo il report, ad oggi, oltre il 25 per cento delle aziende coinvolte vede interrotta la sua attività, mentre il 60 per cento è riuscito a riprenderla e il restante 15 ha ricominciato soltanto parzialmente.
Quanto alla tipologia dei danni provocati dal catastrofico allagamento, il 75 per cento dichiara di aver subito danni strutturali che pesano, in termini economici, per oltre 6 milioni; quelli da mancato incasso riguardano invece il 70 per cento delle attività e impattano per circa 4 milioni. Il 65 per cento delle attività dichiara, inoltre, danni ai prodotti per una cifra vicina ai 5 milioni.
In questo quadro, il 20 per cento delle aziende intervistate ha dichiarato di avere bisogno immediato della cassa integrazione per i suoi dipendenti.
“Uno scenario catastrofico che ha messo in ginocchio le piccole e medie imprese dei nostri settori, quelle che arricchiscono quotidianamente il territorio con il loro contributo – commentano il presidente e il direttore di Confcommercio Prato, Gianluca Spampani e Tiziano Tempestini – accanto allo sgomento, però, intercettiamo anche un altro dato: la grande voglia di ripartire. Per fare in modo che ciò accada, è necessario che le istituzioni, le associazioni e tutti gli altri decisori pubblici e privati facciano quadrato, fornendo risposte all’altezza di un’emergenza enorme”.