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Allarme tubercolosi a Prato che vanta una media di casi più che doppia rispetto al resto della Toscana e, addirittura, più alta di quella fatta registrare da paesi come la Tunisa e l’Egitto. Il dato è stato reso noto da Forza Italia che, per bocca del coordinatore comunale Giorgio Silli e del vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Daniele Palitta, invita l’Asl pratese e le istituzioni a dare vita ad una task force in grado di individuare e debellare sul nascere ogni nuovo caso.I 60 casi di Tbc registrati a Prato nel 2008 sono pari, nelle tabelle Oms, a 23 casi ogni 100mila abitanti: un quoziente altissimo se si pensa che dopo Prato, in Toscana, vengono Firenze e Lucca ma con appena 9 casi ogni 100mila abitanti, E se guardiamo al di là del Mediterraneo, ad esempio, vediamo che la media pratese è appena superiore a quella della Tunisia (21) ma decisamente peggiore dell’Egitto (14).“È indubbio – affermano i due dirigenti di Forza Italia – che tra i fattori che aumentano i rischi di questa malattia infettiva ci sia quella della condizione di immigrato da quei Paesi considerati più a rischio. In altre parole, gli stranieri, quasi sempre, contraggono l’infezione nel proprio Stato d’origine e sviluppano la malattia in Italia a causa delle condizioni in cui sono costretti a vivere: abitazioni malsane, alimentazione povera, scarsa igiene. È però altrettanto vero – continuano Silli e Palitta – che l’incremento della tubercolosi dipende anche da una insufficiente attenzione delle strutture sanitarie incaricate di vigilare sulla salute della popolazione così come da una scarsa azione degli amministratori locali nel porre fine a quelle diffuse situazioni di degrado e di sporcizia”.
