A meno di una settimana dalla prima campanella che riporterà in classe bambini e ragazzi dalle scuole dell'infanzia alle superiori, restano ancora tantissime caselle vuote negli organici sia di insegnanti sia di personale Ata. E se per questi ultimi si parla di un 15% di posizioni ancora scoperte, la situazione di maestre e professori è ancora più caotica. Ad oggi, secondo quanto si ricava dalle tabelle dell'Ufficio scolastico provinciale, mancano 15 maestre alle scuole dell’infanzia 43 insegnanti per le primarie e 130 per le scuole medie (ad esempio all’Istituto comprensivo Marco Polo su 13 classi solo 12 professori sono confermati).
Se ci spostiamo alle superiori, invece, le cattedre scoperte risultano ben 280, che dovranno essere assegnate da qui alla fine della settimana. Un numero molto alto e che difficilmente potrà essere coperto dalle attuali graduatorie dove, a rendere ancora più critica la situazione, si riscontrerebbero numerosi errori. C'è poi la questione molto delicata degli insegnanti di sostegno, con altri centinaia di posti che devono essere ancora assegnati.
Le convocazioni per gli incarichi non sono ancora state fissate, a differenza della modalità di convocazione che avverrà in via telematica: gli insegnati hanno tempo fino alle 12 di giovedì 10 settembre per presentare la propria candidatura e le opzioni di scelta, sarà poi l’ufficio scolastico ad assegnare le cattedre. “Si tratta di un meccanismo al buio – spiega Andrea Puggelli referente del comitato provinciale insegnati precari – gli scorsi anni essendo in presenza eravamo in grado di capire in tempo reale le cattedre assegnate, con questa modalità non è possibile. Il ministero ha scelto la via telematica ufficialmente per il rispetto delle norme anticontagio, ma in realtà perché tema le nostre proteste visti i numerosi errori che sono stati riscontrati all’interno della graduatoria che probabilmente non sarà aggiornata”.
A definire la graduatoria provinciale, a cui le scuole dovranno attingere per completare l’organico, è stato un sistema telematico ideato dal Miur che però, ha rivelato alcune falle e così sono fioccate le segnalazioni da parte degli insegnati. Negli elenchi si sono poi inseriti le cosiddette “call veloci” cioè docenti disposti a trasferirsi da altre regioni e province, a Prato hanno risposto in pochi alla chiamata, quindi non ci sono stati grossi scombussolamenti.
“Ci sono stati continui aggiustamenti delle procedure mentre li insegnanti caricavano i dati, quindi ci sono errori da parte degli utenti, ma anche dello stesso sistema- spiega Filomena Del Santo Cgil – alcuni insegnati hanno anche comunicato errori per eccesso, cioè di essere troppo in alto nella graduatoria. Ora attendiamo di vedere cosa succede”
Intanto l’Ufficio scolastico provinciale lavora a ritmo serrato per cercare, dove è possibile, di aggiornare i dati. “Quando abbiamo le segnalazioni correggiamo – spiega la dirigente dell’ufficio scolastico di Prato Susanna Pizzuti – diversamente toccherà alla scuola in fase di nomina verificare che i punteggi siano corretti”
Una correzione che potrebbe creare ulteriori problemi visto che la scuola sarà già iniziata, come ribadisce il sindacato. “Siamo anche preoccupati per il carico di lavoro che arriverà sulle segreterie – spiega Del Santo– visto che molte sono sotto organico. Si sta facendo una corsa ad ostacoli contro il tempo. Era necessario partire prima”.
Intanto sono stati assegnati anche 150 insegnanti in emergenza Covid che vanno ad integrare l'organico attuale. “Questo personale – spiega Pizzuti – nelle scuole dove ci sono stati gli accorpamenti potrebbe essere utilizzato per evitare la fusione, sempre che lo spazio della distanza fisica sia mantenuto, ma il prossimo anno si dovrà comunque riunire le classi se gli studenti sono pochi, lo stabilisce la legge e io la devo applicare".
Mancano anche gli insegnanti di sostegno, al solo Datini 42, ma quest’anno sono stati messi paletti più rigidi per il reclutamento degli insegnati (523 cattedre a tempo determinato e 323 di ruolo per un totale di 1.198 alunni disabili di cui 411 gravi): “La prima fascia – spiega Pizzuti – riguarda chi ha una specializzazione, la seconda chi ha maturato almeno tre anni di esperienza, questo a garanzia della qualità dell’insegnamento”. Intanto nelle scuole si sta lavorando anche per attrezzare gli edifici con un apposita cartellonistica, che indichi entrate uscite, distanze anche per gli alunni che hanno problemi cognitivi.
Decisamente migliore la situazione per il personale Ata, gli organici sono stati implementati raggiungendo l’85% delle richieste dei presidi. “Abbiamo ottenuto anche 200 posti in più in emergenza Covid – spiega la dirigente dell’istituto scolastico provinciale – , un buon risultato che soddisfa anche i presidi”.
Allarme cattedre scoperte a pochi giorni dalla prima campanella: centinaia ancora da assegnare
Tante le scuole in difficoltà. Il caso limite dell’Istituto comprensivo Marco Polo dove su 13 classi solo 12 insegnanti sono confermati. Quest'anno la convocazione avverrà per via telematica
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