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La Dogaia, casa circondariale di Prato, vive una situazione di grave difficoltà dovuta al sovraffollamento di detenuti, a una oggettiva carenza di personale di custodia e a problemi logistici di varia natura. A rappresentare le sofferenze della struttura carceraria pratese sono state le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria durante un incontro, avvenuto questa mattina in Comune, con il sindaco Roberto Cenni e l’assessore alla Sicurezza Urbana Aldo Milone. I rapppresentanti della Uil, Mauro Lai, del Siappe Fiorenzano Salvatore e del Sappe, Claudio Capozio e Ciro Palomba, hanno riferito che la Dogaia ospita attualmente 650 detenuti. “La capienza ottimale – hanno spiegato – sarebbe di 450 detenuti, ma saremmo in una situazione ancora tollerabile se il loro numero arrivasse a 630; con 650 reclusi siamo davvero al di sopra dell’emergenza”. Gli appartenenti alla polizia penitenziaria assegnati alla casa circondariale – è stato specificato – sono 220, inferiori quindi di oltre 100 unità rispetto alle esigenze.Il sindaco ha espresso comprensione e solidarietà per le difficili condizioni di lavoro degli operatori della polizia penitenziaria e si è impegnato a rappresentare questa situazione al ministro della Giustizia. Cenni, insieme all’assessore Milone, ha inoltre promesso di sostenere la richiesta avanzata dai sindacati per consentire alle forze dell’ordine impegnate nella custodia l’accesso a mutui agevolati attraverso specifici protocolli d’intesa con le banche e ha manifestato la propria disponibilità alla realizzazione di un asilo nido all’interno della struttura carceraria riservato ai figli dei dipendenti. Gli esponenti del governo cittadino si impegneranno a trovare soluzioni per dare in futuro risposta alle esigenze di alloggi degli agenti.