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L'aula di musica della secondaria Convenevole da Prato trasformata in una sala museale, con la ricostruzione di una parte della casa di Anna Frank, 165 pietre di inciampo, una sezione video e una di comunicazione aumentatativa alternativa.
Un vero e proprio percorso che inizia nel buio con i vestiti abbandonati e finisce nella luce con un albero dove i ragazzi hanno appeso messaggi di speranza. Un lavoro durato mesi con una sezione dedicata ai film e uno allestita con due pannelli del Museo della Deportazione che ha coinvolto tutti gli studenti di terza media, nell'ottica dell' inclusione.
"Ciascuno di loro – ha spiegato Lucia Petrà coordinatrice del progetto – ha scelto di realizzare una pietra – scatola dell' inciampo informndosi sulla storia della persona a cui è dedicata per raccontarla con immagini, testi e documenti e tenere così viva la memoria".
Ogni alunno ha scelto secondo il proprio criterio, molti per affinità di passioni o solo di nome. "L'importante – continua- è che ci sia stata una riflessione da parte dei ragazzi che hanno lavorato trasversalmente con gli insegnanti di lettere, musica, tecnologia e arte. Abbiamo coinvolto anche gli insegnanti di sostegno e i mediatori culturali. Alcune didascalie sono state scritte anche in cinese".
La mostra è stata visitata da tutti gli studenti della scuola, martedì prossimo è prevista quella del sindaco Matteo Biffoni oggi dall'assessore alla pubblica istruzione Ilaria Santi, dal presidente del consiglio Gabriele Alberti e da Enrico Iozzelli responsabile sezione didattica del Museo della Deportazione. Presto sarà realizzato un video da caricare sul sito della scuola, per una visita virtuale a memoria del lavoro fatto dai ragazzi.
Edizioni locali: Prato