Al rito del caffè non si rinuncia, neanche se va consumato per strada

Al rito del caffè non si rinuncia, neppure se bisogna consumarlo in un bicchiere di carta e per strada. Con l'ingresso in zona arancione, anche a Prato, i bar possono fare solo servizio d'asporto, ma a metà mattina, nonostante la pioggia, in molti hanno dedicato cinque minuti per la pausa caffè e sigaretta.
Il bisogno di tornare a una parvenza di normalità, ma anche un piacere che comunque resta e infine un gesto di solidarietà e di aiuto concreto verso i gestori dei bar. “Un rito – racconta una cliente di un bar in piazza San Francesco – a cui non so rinunciare, è forse uno dei pochi piaceri che mi è rimasto”. Eppure non è facile consumare per strada. Se si ama il caffè zuccherato diventa una vero e proprio esercizio di equilibrio, fra aprire la bustina, scartate la paletta, scoperchiare il bicchiere, versare lo zucchero, mescolare e infine bere. Il tutto, oggi, reso ancora più difficile dalla pioggia. “Ieri è andata abbastanza bene – spiega Paolo Sacchetti del bar Nuovo Mondo – probabilmente siamo stati aiutati anche dalla giornata quasi primaverile, oggi è andata peggio anche se i miei clienti continuano a venire. Intanto il lavoro come pasticceria non manca, oggi devo consegnare 30 pesche di Prato a Bergamo”.
E infatti fuori dal Nuovo Mondo verso le 10,30 ci sono almeno cinque persone in fila che aspettano, rigorosamente distanziate e con la mascherina il proprio turno d'ingresso. “Qui il caffè e soprattutto le paste sono molto buone – commenta una cliente – e quindi anche se c'è un po' di disagio ne vale la pena”.
C'è anche chi ha trasferito la teca delle paste davanti all'ingresso per far scegliere ai clienti fra cornetti vuoti, integrali o alla marmellata. Un modo per adattarsi a una situazione che probabilmente è destinata a durare per diverse settimane .