Cento segnalazioni in tre anni per un totale di 25 tonnellate di rifiuti speciali abbandonati che sono stati rimossi e inviati correttamente in discarica. Al 90% sono scarti tessili e hanno portato a 14 notizie di reato e altrettanti verbali amministrativi. Si tratta soprattutto di denunce contro ignoti. Altrimenti i responsabili sono per lo più cinesi e in qualche caso italiani. E' il bilancio del progetto Co.Es.Se, coordinamento segnalazioni ed esposti, giunto al quarto anno consecutivo di attività che vede insieme ispettori ambientali, polizia municipale e polizia provinciale per arginare la piaga dell'abbandono di rifiuti speciali che a Prato significano soprattutto sacchi neri. Piaga che tendenzialmente si sta rimarginando. "Siamo al servizio dei Comuni per dare velocemente le soluzioni migliori ai problemi e alle esigenze che si presentano – afferma Nicola Ciolini, presidente di Alia – il coordinamento delle forze in campo è fondamentale per dare una risposta puntuale ai cittadini. Stiamo anche lavorando a migliorare il contatto con l'utenza attraverso l'innovazione digitale e i risultati ci sono". Per l'assessore all'Ambiente Cristina Sanzò "la riduzione degli abbandoni di sacchi neri testimonia anche una crescita della sensibilità ambientale dei cittadini che l'amministrazione comunale deve cogliere e incentivare. Questa è una delle tante azioni che mettiamo in campo e che con il tempo daranno i loro frutti. L'obiettivo è a lungo termine: partiamo da un 73% di raccolta differenziata e vogliamo aumentare questa percentuale in quantità e in qualità".
La centesima segnalazione del portale giunta a soluzione è l'occasione per Alia Servizi ambientali, Comune e Provincia di Prato, di spiegare cosa c'è dietro questo lavoro di squadra che permette di intervenire più velocemente e senza sovrapposizioni. Il primo passo è l'immediato sopralluogo degli ispettori ambientali nel luogo dell'abbandono per acquisire eventuali elementi probatori e redarre una relazione con allegata documentazione fotografica. Tale documentazione viene inserita sul portale, e inviata alla polizia muncipale e provinciale per le azioni investigative successive. "Ci teniamo a precisare – spiega Francesco Mugnaioni di Alia – che i rifiuti non possono essere portati via dal luogo dove sono stati abbandonati finchè il procedimento non si conclude. Il problema è legale". Il comandante della Muncipale, Marco Maccioni, sottolinea che "in questo sistema finiscono tutte le segnalazioni di una certa rilevanza. Le altre seguono canali diversi. In generale gli esposti per abbandoni incorntrollati di rifiuti e di veicoli sono passati dai 611 del 2021 ai 727 del 2022".
L'assessora alla polizia muncipale, Flora Leoni, sottolinea l'importanza delle sinergie: "Spesso sentiamo dire: basta una telecamera. Non è così. Le situazioni sono complesse e richiedono risposte complesse. E' fondamentale che questo sistema introduca grandi razionalizzazioni di sistema per centrare l'obiettivo risparmiando tempo ed energia". Anche la consigliera Monia Faltoni, in rappresentanza della Provincia, mette l'accento sulla sinergia messa in campo dal progetto: "Nessuna ha la bacchetta magica. Questo percorso, frutto di una scelta politica, è lungo ma con costanza e attenzione sta portando a dei risultati significativi".
Abbandono rifiuti speciali, 25 tonnellate recuperate grazie alle segnalazioni dei cittadini
Presentato il bilancio del progetto Co.Es.Se che vede insieme ispettori ambientali, polizia municipale e polizia provinciale. In tre anni sono state 100 gli esposti trattati
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