È cominciato oggi, nelle aule del Pin il primo master internazionale in Agricultural Heritage Systems, corso primo al mondo dedicato ai sistemi Giahs (Globally Important Agricultural Heritage Systems) vale a dire quei siti di importanza globale per il patrimonio agricolo dell’umanità. Il master è stato istituito sulla base di un protocollo d’intesa tra Fao e Governo italiano ed è supportato da Fao, Regione Toscana, Convention on Biological Diversity, World Bank, Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e Università di Firenze. Venticinque studenti provenienti da diciotto paesi del mondo frequenteranno il corso al Pin e resteranno a Prato per i prossimi sei mesi. Gli studenti sono arrivati in città una settimana fa ed in questi giorni hanno fatto un primo giro di orientamento, familiarizzato con i principali servizi che utilizzeranno nella loro permanenza, visitato i luoghi di maggiore attrazione turistica di Prato.
Il corso è stato presentato oggi, martedì 15 gennaio, da Maurizio Fioravanti, presidente del Pin, Daniela Toccafondi, assessore alle Politiche economiche del Comune di Prato, Mauro Agnoletti, presidente del comitato scientifico del programma Giahs e coordinatore del progetto.
Il corso fa parte di un più ampio progetto triennale finanziato dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, per istituire un polo di alta formazione per la gestione dei sistemi agricoli del patrimonio mondiale e per l’identificazione di siti potenziali al livello mondiale da inserire nel programma Giahs. Anche le prossime edizioni del master si svolgeranno a Prato. Il progetto è gestito dal Laboratorio per il paesaggio e i beni culturali della scuola di Agraria dell'Università di Firenze.
“Il progetto nasce col fine di salvaguardare il patrimonio agricolo mondiale e mantenere la sostenibilità della cultura agricola – ha sottolineato Mauro Agnoletti – il master formerà venticinque ragazzi di diciotto Paesi diversi in grado di ideare modelli gestionali sostenibili del territorio.”
Il master formerà i futuri esperti, che saranno in grado di ideare modelli gestionali del territorio agricolo e di progettare strategie che implementano pratiche sostenibili, che preservano i prodotti agricoli di alta qualità, i valori bioculturali legati al paesaggio, promuovendo sistemi a basso input energetico in grado di mitigare il riscaldamento climatico, le conoscenze delle popolazioni locali per l’adattamento ai cambiamenti climatici e minimizzare il rischio idrogeologico. Inoltre, avranno le competenze per migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali: la conservazione dinamica del paesaggio agricolo tradizionale associato alla produzione di prodotti alimentari di alta qualità, rappresenta un valore aggiunto, non riproducibile, cioè che non può essere replicato da un concorrente, con ricadute positive sui flussi turistici.
Il Pin mette a disposizione le propria capacità gestionali ed amministrative alla buona riuscita del progetto, svolgendo a pieno la sua funzione di centro di servizi per l’Università degli Studi di Firenze. Curerà logistica, viaggi, alloggi ed in generale si occuperà di tutte le necessità legate alla permanenza dei partecipanti in città.
A Prato il primo master internazionale per formare i futuri manager del paesaggio agrario della Fao
Oggi al Pin la prima lezione per venticinque studenti provenienti da diciotto Paesi. Sei mesi di studio per incentrati sui siti di importanza globale per il patrimonio agricolo dell'umanità
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