Cinquecento imprenditori cinesi arrivati a Prato da molte città italiane ma anche da Francia, Spagna, Olanda, Brasile, Canada, Stati Uniti per festeggiare, seppur con una ventina di giorni di anticipo, il Capodanno cinese, la ricorrenza più amata in assoluto e per tradizione accolta con eventi e manifestazioni che i cinesi organizzano in ogni parte del mondo. L'Associazione per la promozione del commercio sino italiano – così si chiama – ha scelto quest'anno Prato. Tutto esaurito al ristorante Hua Qiao, a Mezzana, per il sontuoso pranzo a base di aragosta.
Ye Zhonghe, presidente dell'associazione, ha ringraziato Prato: “E' una città molto conosciuta dai miei connazionali, molti di loro vivono e lavorano qui o semplicemente la frequentano per i loro affari”. Tra i presenti, l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Prato Daniela Toccafondi, i sindaci di Poggio a Caiano, Carmignano e Montemurlo, il segretario generale della Cgil Alessandro Fabbrizzi e della Cisl Stefano Bellandi, rappresentanti di Cna e altre categorie.
Ye Zhonghe, in Italia dal 1992, è un imprenditore di successo a Milano dove ha aperto un ristorante da mille posti in viale Brenta. L'associazione conta 120 iscritti ma nessun cinese di Prato. “Oggi, a questa festa, ci sono miei connazionali che fanno impresa in questa città – ha spiegato – ma nessuno di loro è associato. La mia associazione si occupa di businness, di rapporti imprenditoriali, di commercio”. Perché la presenza delle istituzioni? “Per avviare un dialogo, parlare e capire se è possibile fare qualcosa insieme, per esempio mettere in piedi scambi commerciali”. Prove di dialogo, e si sa che gli accordi migliori si concludono a tavola. “Prato è una città molto importante per i cinesi – ha detto l'assessore Daniela Toccafondi – anche da occasioni come questa possono partire confronti. Convention di questo tipo sono un'usanza in Cina e servono anche per conoscersi, parlarsi, cercare punti di incontro”. Nella lettera di invito spedita al sindaco e presidente della Provincia di Prato, al prefetto, ai sindaci del territorio, ai presidenti di Camera di Commercio e Confindustria e alle organizzazioni sindacali, si legge: “Siamo lieti di invitarla al fine di rafforzare i buoni rapporti con questo importante territorio e le sue istituzioni”. Le premesse, insomma, per costruire un percorso concreto, sembrano esserci. “Non è questa l'unica associazione cinese – ha aggiunto l'assessore Toccafondi – abbiamo rapporti con altre organizzazioni, parliamo con tutti perché questo significa integrazione”. Inevitabile fare qualche domanda al presidente dell'Associazione per la promozione del commercio sino italiano sulla situazione del distretto parallelo: “Lavoro a Milano, non so bene”. Sa cosa è successo in via Toscana e che dopo quei fatti sono state messe in atto azioni politiche forti per regolarizzare tutte le imprese cinesi? “Ho letto sui giornali di via Toscana, oggi questa è una festa che non ha nulla a che vedere con altre questioni. Magari ne parleremo con le istituzioni e ci confronteremo anche su questo tema”.
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