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La notte tra il 27 e il 28 luglio del 1312 Giovanni di Ser Landetto da Pistoia detto Musciattino tentò un atto sacrilego passato alla storia: il furto della Sacra Cintola nel duomo di Prato. Si tratta di uno degli episodi più famosi della storia cittadina e proprio in questa data, il 28 luglio, la Chiesa di Prato festeggia la Madonna sotto il titolo proprio “Del Sacro Cingolo”.I pratesi infatti da secoli si stringono intorno alla loro Madonna e alla loro reliquia in cinque date all’anno: Pasqua, primo maggio, Assunta, 8 settembre e Natale. Ma la festa più cara è quella di settembre, in cui la Chiesa ricorda la Natività di Maria. Eppure il calendario liturgico della nostra Diocesi ha una festa propria della Madonna del Sacro Cingolo – il 28 luglio appunto – effigiata nella statua capolavoro di Giovanni Pisano (1301 circa).Anche quest’anno in Duomo si tengono riti solenni: alle ore 9,10 Canto delle Lodi e alle 9,30 messa capitolare solenne; sante messe anche alle ore 7,30 e 18. In questo giorno, partecipando alle funzioni in programma o almeno visitando devotamente la cattedrale, si può ottenere l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione e comunione sacramentale, recita del Padre nostro e del Credo, preghiera per il S. Padre). L’indulgenza, ovvero la remissione delle pene dovute per i peccati, è stata concessa nel 1996 in virtù del titolo di Basilica attribuito alla cattedrale pratese da Giovanni Paolo II.
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