È passata all’unanimità la delibera presentata dalla giunta comunale di Prato per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Dopo 101 anni, l’atto che riporta la data del 19 maggio 2024, è stato cancellato con 26 voti favorevoli. Il Consiglio comunale, riunito nel pomeriggio di oggi giovedì 17 aprile, ha deciso di rispondere in maniera unitaria tralasciando le differenze politiche e facendo prevalere i valori antifascisti della Costituzione. Un gesto esclusivamente simbolico che, secondo quanto sottolineato più volte anche dalla stessa sindaca Bugetti, non rappresenta una volontà di riscrivere la storia ma di rafforzare i valori di libertà e democrazia. Tra gli interventi quello di quasi tutti i consiglieri della maggioranza, nessuno invece dai banchi dell’opposizione. Gli assenti erano: Lorenzo Chiani (Sinistra unita), Aksel Fazio (Pd) Paola Tassi (Pd), Claudiu Stanasel (Lega) , Claudio Belgorno (Fdi) e Lorenzo Frasconi (Lista Civica Gianni Cenni Sindaco). Solitaria e dissonante la voce di Rita Pieri, consigliera indipendente di minoranza , che dopo aver elencato tutti i sindaci che si sono alternati dall’inizio della Repubblica in poi (in gran parte del centrosinistra) ha espresso la volontà di non voler votare abbandonando l’aula: “Per la mia storia personale e politica, non ho bisogno di votare questa delibera, sono più propensa a cantare Bella Ciao ma a questo teatrino non partecipo”.
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