Un punto di partenza, questo l’auspicio, per risolvere una questione insidiosa e incredibilmente dannosa: la piaga dei sacchi neri. Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti ha incontrato in Palazzo Comunale la console generale cinese Yin Qi in un vertice con l’obiettivo di lavorare insieme nella gestione del problema e proposto la sottoscrizione di un protocollo ad hoc. Si tratta di un accordo articolato su quattro azioni: un referente tra gli imprenditori; un sistema di informazione capillare; un sistema di controlli che scaturisca anche della collaborazione della comunità cinese; la riprogettazione dei servizi. Tutte ipotesi che sono state ben accolte dalla console: “Abbiamo bisogno di disporre di informazioni, da diffondere tra gli imprenditori, che in modo semplice rendano note le normative e cosa si deve fare”. La rappresentante della Repubblica Popolare Cinese è stata accompagnata da un gruppo di imprenditori, al tavolo anche Alia con il vicepresidente Nicola Ciolini e i tecnici.
Al centro del colloquio odierno, a più voci, la questione degli scarti delle lavorazioni tessili, abbandonati ovunque: “Negli ultimi anni – ha detto il sindaco rivolgendosi alla console – il loro numero è aumentato in modo esponenziale. Non è una questione solo ambientale o di decoro, ma anche di tenuta sociale. Questi scarti derivano in gran parte da attività gestite da aziende cinese e vorremmo, in tutta amicizia, insieme a voi, risolvere e ridurre il fenomeno”. Un fenomeno che ha anche una dimensione nei numeri di Alia: il distretto pratese produce annualmente circa 50 mila tonnellate di scarti tessili, di questi circa 1.000 tonnellate sfuggono al sistema di raccolta. Una percentuale minima, ma rilevante dal punto di vista quantitativo e dal forte impatto che, si traduce, come ha spiegato il vice presidente Ciolini, in 10-15 mila sacchi abbandonati. Un costo per l’intera comunità. “Il fenomeno è stato ridotto ma c’è ancora uno zoccolo duro che non riesce ad entrate nel sistema- spiega Ciolini- . L’azienda ha tutti gli strumenti per pensare a soluzioni anche personalizzate per le imprese, come i cassonetti digitali. E potremmo subito fare un tavolo tecnico per individuare modalità operative efficaci”. Sindaco e console si sono dimostrati disponibili a ripetere l’incontro coinvolgendo, ancora una volta, le aziende cinesi del comune.
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