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Non solo Sr325 ma anche collegamenti ferroviari da incubo: la vita dura dei pendolari della Val di Bisenzio al centro del tour del Pd regionale


A salire sul regionale 17807 anche l'assessore della Regione ai trasporti Stefano Baccelli


Samuela Pagliara


E’ arrivata anche in Val di Bisenzio ieri, lunedì 18 novembre, la seconda tappa del tour “Pendolari in attesa” portata avanti dal Pd toscano con l’obiettivo di comprendere le necessità e i disagi di chi si sposta ogni giorno con i mezzi pubblici per lavoro o studio. La delegazione è partita alle 7.28 da Vernio sulla linea Bologna-Firenze percorrendo il tratto fino a Prato centrale. A salire sul regionale 17807 l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi, i consiglieri regionali Marco Martini e Francesco Gazzetti, le sindache Maria Lucarini e Francesca Vivarelli, il vicesindaco di Cantagallo Giulio Bellini. Ad accoglierli, a Prato, il segretario del Pd Marco Biagioni e il responsabile servizi essenziali Alessio Pietrolungo. Come previsto e come vissuto quotidianamente dai cittadini, anche nella giornata di ieri si sono registrati forti disagi verso l’Emilia Romagna a causa della soppressione del regionale 17806 previsto in partenza alle 6.45 da Prato centrale e fermato per un controllo tecnico ai sistemi di bordo. Sulla questione dei collegamenti da registrare anche l’intervento congiunto dei tre sindaci che dicono: “Il Governo non ha mai risposto alla nostra richiesta di aiuto, gli unici che stanno intervenendo sono gli enti locali e la Regione che ha assegnato 4 milioni di euro per le somme urgenze mentre in questi giorni si lavora al nuovo studio di fattibilità per una viabilità alternativa”.

“Il trasporto pubblico nei comuni della Val di Bisenzio evidenzia criticità significative- dice Marco Martini, consigliere regionale PD- I cittadini con cui abbiamo parlato anche questa mattina lamentano corse insufficienti, continui ritardi o cancellazioni e orari non adeguati alle loro esigenze quotidiane. Inoltre, la mancanza di integrazione tra i servizi ferroviari e quelli su gomma complica ulteriormente gli spostamenti. È fondamentale – continua Martini – potenziare la rete ferroviaria locale, con l’apertura di nuove stazioni e l’ammodernamento dell’organizzazione per garantire una mobilità capillare. Inoltre, l’integrazione tra servizi ferroviari e su gomma deve diventare una priorità, è una questione di giustizia sociale e di futuro per il nostro Paese”.
“Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre il traffico privato sulla statale 325, consapevoli che quello commerciale e industriale non ha al momento alternative- dichiara Alessio Pietrolungo, responsabile servizi essenziali del PD Prato- La soluzione passa da una piena integrazione del trasporto su ferro e su gomma, evitando inutili sovrapposizioni. Come PD Prato chiediamo alla Regione Toscana di coordinare il dialogo tra Autolinee Toscane e RFI per ottimizzare orari e corse. Inoltre, chiediamo la creazione di due nuove fermate a Santa Lucia e La Querce e il rifacimento delle banchine di Prato Centrale per garantire la piena accessibilità ai passeggeri. Servono anche tariffe agevolate attraverso un biglietto unico provinciale. Il potenziamento del trasporto pubblico è strategico per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica.”

Dall’altra parte, però, non manca la risposta del consigliere leghista Claudiu Stanasel che -in una nota- commenta: “Pochi giorni fa, in risposta ad una interrogazione in Consiglio Regionale, l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Toscana, Stefano Baccelli (PD), ha elogiato senza mezzi termini gli investimenti fatti dall’attuale Governo tramite il Ministero guidato da Salvini, ammettendo implicitamente che la Regione non ha saputo risolvere i problemi strutturali della rete ferroviaria- continua Stanasel- È paradossale che il PD, da un lato, continui a criticare il Governo e ad attaccare Salvini, ma dall’altro riconosca implicitamente i risultati positivi ottenuti grazie alle politiche nazionali. Questa evidente contraddizione evidenzia non solo una mancanza di coerenza, ma anche l’incapacità del PD di affrontare efficacemente i problemi strutturali della rete ferroviaria regionale, preferendo rifugiarsi dietro slogan vuoti anziché proporre soluzioni concrete per le reali difficoltà del sistema ferroviario”.

Edizioni locali: Val di Bisenzio

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