A nemmeno 24 ore dall’inizio del picchetto davanti alla fabbrica Elafilo di Montemurlo, è arrivata la buona notizia (leggi). I sei operai, in sciopero da ieri, potranno tirare un sospiro di sollievo dopo la regolarizzazione dei loro contratti di lavoro. La mobilitazione, guidata dal sindacato di base autonomo Sudd Cobas, è servita a far ottenere ai lavoratori turni di otto ore con due giorni di riposo settimanale, contratti indeterminati full-time con tutti i diritti annessi come ferie e malattia retribuite insieme al rispetto del contratto nazionale del lavoro. Richieste scontate, ma che a Prato e provincia rappresentano ancora, per molti, un miraggio da guadagnare incrociando le braccia davanti ai cancelli. Mai più, nemmeno per questi lavoratori, lavoro nero dodici ore al giorno. La vittoria ottenuta, rientra all’interno dell’iniziativa organizzata dal sindacato, chiamata “Primavera 8×5” ovvero una campagna che dal prossimo 7 aprile, toccherà il distretto dai Macrolotti a Montemurlo, nelle fila di capannoni anonimi e tutti uguali nei quali proseguono illegalità, marginalizzazione e sfruttamento. “Una giornata che ricorda a Prato e provincia- scrive il sindacato sui social-che l’unica soluzione veramente efficace al sistema di sfruttamento vigente sono gli scioperi e la sindacalizzazione dei lavoratori”.
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