E’ stato il sindaco Edoardo Prestanti, con una delibera di giunta e un ordine di servizio, ad attivare il meccanismo, che si è concluso dinanzi alla Corte dei Conti con la condanna dell’ex dirigente Leonardo Mastropieri. L’ex responsabile del settore Urbanistica del Comune di Carmignano, attuale assessore a Poggio a Caiano, dovrà risarcire l’ente con 174mila euro per non aver aggiornato le tariffe relative agli oneri di urbanizzazione facendo perdere al Comune ingenti somme di denaro, impossibili da recuperare a causa della prescrizione decennale. A dare la notizia, nei giorni scorsi, era stato Il Tirreno. In una nota però, è lo stesso Comune a precisare la cosa e a sottolineare che “nella sentenza della Corte dei Conti l’ex dirigente è ritenuto il solo responsabile di condotte che hanno determinato il danno erariale e, in quanto tale, è chiamato a risarcire il Comune di Carmignano”. Comune che quindi è parte lesa. “Il mancato aggiornamento degli oneri – è scritto ancora – ha riguardato gli anni in cui l’ex dirigente era in servizio, prima del suo arrivo e dopo, dall’anno successivo in cui ha cessato le sue funzioni, gli oneri sono stati aggiornati. Il Comune di Carmignano, appena la questione è emersa da un controllo effettuato dal personale dell’Ufficio tecnico, ha proceduto all’immediato aggiornamento, al recupero dei crediti e alla contestazione del danno erariale, utilizzeremo il risarcimento per i cittadini. L’azione del Comune- conclude la nota inviata dallamministrazione- ha rivestito un carattere di priorità e urgenza, come risulta da delibere della giunta comunale, fino al punto di prevedere anche un incarico legale a salvaguardia della propria azione e quella dei suoi organi politici e amministrativi”. Di parere opposto invece il coordinamento provinciale FdI Poggio a Caiano-Carmignano che in una nota evidenzia come “il Comune di Carmignano, nelle sue diverse articolazioni – tecniche, politiche e amministrative – non ha saputo intervenire per sanare una situazione che avrebbe richiesto attenzione, trasparenza e tempestività. Non si tratta solo di un errore individuale, ma del fallimento di un sistema di gestione e controllo che ha permesso il protrarsi di un danno economico a carico della collettività. La responsabilità dell’ente è chiara, e non può essere minimizzata”.
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