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Va in scena allo stadio la contestazione dei tifosi, si sono dati appuntamento in tanti per chiedere chiarezza sul Prato Calcio


La manifestazione, indetta per contestare il presidente Stefano Commini, ha visto i supporter sconcertati per le troppe notizie contraddittorie di questi giorni e lo stop alla trattativa con la cordata pratese


Stefano Chini


I tifosi si sono mobilitati. Vogliono chiarezza, quella che manca intorno al Prato Calcio, un problema in più per una città affaccendata in altre cose più gravi. Ma anche il vecchio giuoco del calcio contribuisce alla somma di disagi che si sta vivendo in città. Da un mese, si rincorrono voci di trattative, conferme, dietro-front. Il tutto accompagnato da qualche silenzio poco chiarificatore ma sicuramente meno contraddittorio di ciò che abbiamo sentito in questi giorni. Per ora si è espresso solo il presidente Stefano Commini, a mezzo di una intervista rilasciata ad una emittente televisiva (dopo aver risposto ad altri giornalisti della carta stampata nelle settimane precedenti). Per lui, non c’è stata alcuna trattativa, salvo poi contraddirsi dicendo che i 300.000 euro più i 300.000 di bonus promessi dalla cordata di imprenditori pratesi in caso di promozione in serie C nel triennio successivo non sarebbero stati considerati una contropartita congrua. Per tacere dei debiti che ancora nessuno ha capito a quanto ammontano. La provocazione, perché di questo si parla, del proprietario del Prato è stata lanciata ieri, ovvero quella di non iscrivere la squadra in serie D e di mettersi alla finestra per capire cosa potrà accadere. Facile essere profeti in questo caso, il Prato sparirebbe dai radar e dovrebbe ripartire (sempre che ci sia qualcuno interessato) con una veste tutta nuova (non in Eccellenza però e nemmeno ovviamente in serie D ma ancora più giù). Gli Ultras si erano già dati appuntamento allo stadio mobilitandosi con appelli nei giorni scorsi, per una manifestazione allo stadio che dalle parole di Commini sembra abbia indispettito il numero uno laniero, salvo poi fare marcia indietro dicendo che i supporter erano l’unica cosa sana e pura di questo contesto. Tutto questo mentre da parte della cordata di imprenditori e professionisti arrivava un secco “no, grazie” al tentativo in extremis di Commini di riaprire il discorso che lui stesso aveva chiuso non rispondendo alla lettera d’intenti fatta recapitare un paio di settimane fa. Una situazione che è andata a mischiare rabbia e delusione.

Le foto di Alessandro Fioretti testimoniano le presenze, intorno a 350 e che hanno iniziato ad assemblarsi dalle 19 allo stadio, luogo dell’appuntamento. Tanti gli striscioni di contestazione e i cori, che hanno animato un caldissimo tardo pomeriggio pratese in zona Stazione. Molti i curiosi che, provenendo da Via Firenze o da Ponte alla Vittoria, hanno chiesto informazioni su cosa stesse accadendo, con la doccia fredda rappresentata dal no arrivato dagli imprenditori a Commini. Non ci sono stati problemi di viabilità e le forze dell’ordine presenti, insieme ai tifosi che non hanno ecceduto nella contestazione, hanno manutenuto tutto nei binari della correttezza. Non fa paura alla Curva Ferrovia Matteo Ventisette l’ipotesi di mancata iscrizione del Prato in serie D, molto meglio ripartire da zero e senza quella proprietà che finora ha abbondantemente deluso nei risultati sportivi la città. Tutti hanno condiviso il concetto che la confusione regnata in questi anni (allenatori, direttori sportivi, giocatori cambiati senza un progetto serio) è stata la causa di un distacco della città dal calcio e che se Commini è rimasto solo tutto deriva dalla poca coerenza. Gli Ultras hanno detto chiaramente, parlando ai presenti da un palco improvvisato, che seguiranno la squadra anche fosse in Terza Categoria. Qualcuno ha contestato il passaggio di proprietà di qualche anno fa, rimpiangendo le certezze che la famiglia Toccafondi ha sempre dato a livello di iscrizione, anche se nei dibattiti che si sono inscenati in piazza (il tutto si è svolto davanti al cancello di ingresso della curva Ferrovia) l’unanimità di pensiero non c’è stata, si è un po’ tornati indietro nel tempo dove ci si confrontava di persona e non dietro una anonima tastiera del pc. Adesso non si può far altro che attendere, a maggior ragione dopo il no degli imprenditori che hanno risposto alla presunta disponibilità di Commini stamani a mezzo stampa (tanto per rimanere nel controverso) . Ovvero il 10 luglio alle ore 17, il termine ultimo per l’iscrizione in serie D.

La galleria fotografica di Alessandro Fioretti

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