Tempi duri, anzi durissimi per il Prato che rischia di scivolare in fondo alla classifica, in piena zona retrocessione. La vittoria di ieri in trasferta a Forte dei Marmi contro il Real Forte Querceta, sembra destinata a diventare una sconfitta a tavolino dopo il pasticcio delle sostituzioni e il reclamo annunciato dai padroni di casa. Ecco che i 20 punti sulla carta, potrebbero tornare ad essere 17, o meglio 14 perché proprio oggi, lunedì 21 novembre, il Tribunale federale nazionale, ha comunicato alla società una penalizzazione provvisoria di 3 punti, da scontare già in questa stagione, per un contratto ritenuto non regolare, sottoscritto ad uno dei collaboratori del campionato 2021/2022. Tegole pesantissime a cui potrebbe aggiungersene un'altra: il 2 a 0 contro la Correggese, lo scorso 30 ottobre al Lungobisenzio, non è stato ancora omologato (la partita iniziò in ritardo a causa di una porta più alta di quanto previsto dal regolamento) e, nella peggiore delle ipotesi, i punti in classifica potrebbero scendere a 11 in attesa di disputare nuovamente la gara.
Ma andiamo per ordine e ripercorriamo le ultime ore da incubo del Prato.
Contratto non regolare, meno 3 punti. Il Prato, in questo momento, è a 17 punti in classifica perché ai 20 messi insieme fino ad oggi (Real Forte Querceta a parte), se ne devono sottrarre 3, cioè la penalizzazione decisa dalla sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale. Nel mirino è finito il contratto sottoscritto la scorsa stagione con un collaboratore; contratto che conteneva la clausola secondo cui, se ci fosse stato bisogno di regolare eventuali questioni, il tribunale sarebbe stato quello ordinario. La norma prevede, invece, che la società sportiva non possa andare davanti al tribunale ordinario senza passare dal giudice sportivo. L'Ac Prato è in attesa di conoscere le motivazioni della decisione (prevista anche una multa e un anno di inibizione al presidente Stefano Commini) e successivamente presenterà ricorso sulla base di un dato oggettivo: “La società non si è mai rivolta al giudice ordinario”, il che sta a significare che nessun vincolo di giustizia sportiva è stato eluso. Se l'Appello dovesse andare a buon fine, i 3 punti saranno ristabiliti.
Real Forte Querceta, pronto il reclamo. L'ingresso in campo di Ba, al 65', con il Prato avanti di due gol, ha mandato all'aria la vittoria di ieri. Perché? Il centrale senegalese è stato inserito da mister Brando al posto di Renzi: una sostituzione che ha lasciato i biancazzurri con tre 'under quota' invece dei quattro previsti dal regolamento. Quando l'errore è stato fatto notare da Angeli e Fontanelli, che stavano seguendo la partita in tribuna e che hanno tentato di fermare il team manager che ha mostrato il tabellone del cambio, l'allenatore ha richiamato Mobilio, autore della doppietta realizzata al 7' e al 29', e fatto entrare Petronelli: l'innesto ha così ripristinato la regola dei quattro 'under quota'. Troppo tardi, però. Il Real Forte Querceta ha presentato preavviso di reclamo per vedersi assegnata la partita a tavolino. Il Prato, che già nel primo tempo vinceva 2 a 0, non lascerà niente di intentato e proverà ad arginare le ragioni della società versiliese. Nel caso di sconfitta a tavolino il Prato scenderà a 14 punti (partendo dai 17 frutto della penalizzazione, che sottolineiamo è ad ora 'provvisoria', sentenziata dal Tribunale federale nazionale).
“Noi Ac Prato, nella figura della società, dirigenti, collaboratori, staff tecnico e giocatori – si legge in un comunicato – rispetto ai fatti di ieri, ci scusiamo con i nostri tifosi e sostenitori che onorano sempre i colori del Prato e meritano stima e rispetto. Nonostante tutto non molliamo e non ci lasceremo abbattere. Restiamo uniti. La squadra c'è, sia a livello di gioco che di risultati, il gruppo sta facendo una crescita importante ed è ancora più motivato e combattivo di prima. I nostri ragazzi, tutti noi abbiamo fame di vincere”.
Prato-Correggese, altri 3 punti in bilico. Qui è tutto da decidere ma il fatto che il 2 a 0 dei biancazzurri non sia stato ancora ratificato, relega nei 'punti non sicuri' i tre conquistati con i gol di Nicoli e Mobilio nella prima partita giocata con il nuovo allenatore, Brando, lo scorso 30 ottobre al Lungobisenzio. I dirigenti emiliani avevano lasciato lo stadio senza controfirmare l'esito della gara e riservandosi di valutare meglio il problema sorto con una delle due porte che, in seguito alla misurazione, era risultata alta 253 centimetri, oltre, dunque, la tolleranza del regolamento (244 centimetri). La partita era iniziativa con 5 minuti di ritardo proprio per riportare alla giusta altezza la porta e su questo problema si è arenata l'omologazione del risultato. Non è chiaro se ci saranno interventi a danno del Prato oppure no, ma se ciò dovesse accadere i punti scenderebbero a 11 e la partita verrebbe nuovamente giocata. Giusto rimarcare un fatto: l'arbitro fischiò l'inizio dopo aver misurato la porta e, dunque, aver verificato personalmente la regolarità.
Come se già non fosse abbastanza il rischio di uno scivolone in classifica, tornano alla ribalta anche le liti giudiziarie tra Stefano Commini e l'ex direttore generale, Ivan Reggiani. “Sono disposto – le parole di quest'ultimo – a liberare la società da ogni mia pretesa, istanza e contenzioso e a rinunciare così ad ogni mio avere se dovesse arrivare un imprenditore serio, interessato ad acquisire il Prato”. Parole che arrivano a pochi giorni dal termine della negoziazione assistita che ha segnato un'ulteriore frattura tra il numero uno dell'Ac Prato e il suo braccio destro: “Il contenzioso ha un valore di 280mila euro – spiega Reggiani – e davanti a questa cifra, l'offerta è stata di nemmeno il 5 per cento: un oltraggio all'intelligenza di qualsiasi persona. Da ora in avanti, mi rifarò in tutte le sedi opportune a meno che, ripeto, non si affacci una nuova proprietà”. Secca la replica della società biancazzurra: “La questione Reggiani per noi è chiusa, le pretese accampate non sono fondate”.
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