Il riposizionamento di alcune piastrelle a bordo vasca e una nuova regolamentazione dell’entrata e dell’uscita degli atleti, sono le prescrizioni imposte dall’Asl per poter mantenere aperta la piscina di via Roma. L’ispezione è arrivata ieri 28 marzo in seguito all’incidente accaduto qualche settimana fa ad un’atleta della società Azzurra che si era infortunata un piede mettendo a rischio la partecipazione ai campionati regionali. Interventi che verranno eseguiti fra il 10 e il 25 aprile durante le operazioni previste per smontare il pallone.
“Utilizzeremo quel periodo – spiega l’assessore allo sport Simone Faggi – per non impattare oltre sugli allenamenti. Poi aspettiamo una nuova verifica da parte dell’Asl per poter riaprire l’impianto, che in autunno sarà sottoposto a un completo rifacimento diventando una sorta di parco acquatico. Mentre a giugno dovrebbe aprire il cantiere per l’olimpionica a Iolo. Il progetto è stato approvato dalla commissione urbanistica interzonale. Quindi si passa a quello esecutivo per poi iniziare i lavori che sono già stati appaltati e finanziati in parte con fondi Pnrr”.
Con la fine del mese prossimo, quindi, gli atleti torneranno ad allenarsi all’aperto. La Colzi e Martini, se i tecnici non avranno niente da obiettare in seguito al controllo di verifica dei lavori richiesti, rimane aperta anche d’estate ma, soltanto per i tesserati delle società sportive. L’Asl continua a non autorizzare la fruizione per il pubblico. “Ci siamo incontrati con i dirigenti per definire il cronoprogramma – spiega Faggi – si è trovata una soluzione per i più piccoli che verranno ospitati in viale Galilei e a Comeana, strutture gestite dal Cgfs, per i grandi si prospetta la possibilità di utilizzare strutture fuori provincia”.
Immediata la risposta da parte di Alessandro Bartolozzi presidente Azzurra: “Smentisco che ci sia un cronoprogramma e che nella riunione sia stato annunciato la possibilità che gli atleti debbano affrontare le trasferte per allenarsi. Tutto questo anche perchè noi siamo contrari alla chiusura dell’impianto.”
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