Calcio, un Prato in piena crisi affronta in trasferta a porte chiuse il San Giuliano City

Contro la Pistoiese, il banco è saltato. Pazienza finita e dalla delusione (quella della sconfitta post alluvione con l'Imolese) si è passati alla rabbia, quella che in modo composto e senza eccessi hanno palesato i tifosi nel dopo gara di mercoledì. Tifosi che sono l'unica parte sana di questo momento calcistico pratese e che si sono dimostrati straordinari sia prima che dopo la sconfitta (la quarta consecutiva) con i rivali arancioni. Un disastro non annunciato, che nessuno poteva minimamente pronosticare alla vigilia (fatte salve le vedove di proprietà calcistiche passate che si sono dimenticate chi ci ha portato realmente in D). Tutti e sottolineiamo tutti avevano benedetto questa rosa allestita a luglio ed agosto e la struttura dirigenziale predisposta a vigilare. Pertanto, appare poco convincente il J'accuse che nel dopo derby ha fatto il direttore generale Ivano Pastore. Non può essere responsabilità di uno soltanto il disastro calcistico che la squadra sta mettendo in scena adesso (2 punti nelle ultime cinque gare e classifica da zona play-out). Ci sono interrogativi che ancora non sono stati risolti e che ci piacerebbe capire. Come quello legato a Marangon, acquisto top estivo e che finora ha segnato meno gol (zero) rispetto al molto criticato Trovade, per fare un esempio: nelle ultime due partite il numero 10 ha giocato solo un terzo di minuti rispetto a quelli disponibili, partendo dalla panchina nelle ultime due partite e comunque sia chiaro mai brillando (nemmeno sulla sua specialità preferita, ovvero le punizioni). Altro acquisto top che sta naufragando è Gemignani, costantemente presente negli episodi favorevoli (per gli altri) e che settimana dopo settimana appare fuori dagli schemi. Balducci (che un campionato l'ha vinto con il San Giuliano, avversario di domani) prima giubilato dopo Certaldo e poi rimesso titolare nel derby: cosa aveva fatto di così drammatico da essere escluso? I quattro confermati dell'anno scorso (Mobilio, Angeli, Trovade e Cela) non sono trascinanti a prescindere dai loro numeri individuali. Ecco che i temi sul tavolo sarebbero molti ma anche stamani mister Raffaele Novelli dai canali social ufficiali ha detto poco o nulla su questi temi: "Si deve ripartire col lavoro dal campo – ha detto il tecnico – nel derby ci siamo fatti prendere dall'istinto e dalla irrazionalità. C'è mancata la testa, non è una questione di moduli o di difesa che non funzionano".  Boh, sarà e allora perché la squadra gioca senza testa? A proposito, si vede che poi alla fine proprio tutta colpa di Brando non era (unico neo individuato dai tifosi in estate fra i movimenti societari di ricostruzione della squadra).