E' durata dieci mesi la permanenza di Giancarlo Favarin alla guida del Prato, dal 27 dicembre 2021 quando arrivò al posto dell'esonerato Marco Amelia a oggi, 24 ottobre. Alla decima giornata del campionato di serie D con il Prato a un passo dallo zona play out, il presidente Stefano Commini ha firmato l'esonero. La squadra da domani potrebbe essere affidata a Maurizio Ridolfi, allenatore degli juniores, se nel frattempo non sarà già stato nominato il nuovo allenatore. Una nomina che comunque è attesa nel giro di pochissimi giorni. Commini e Favarin si sono parlati al telefono e l'addio, secondo voci non confermate ma attendibili viste le tensioni delle ultime ore, sarebbe stato aspro seppure non è mancato il 'ringraziamento" di rito "per il lavoro svolto e l'impegno profuso".
Il patron biancazzurro ha dato dunque corso agli annunci dei giorni scorsi, ma solo in parte: “Voglio i punti – aveva detto – e se qualcuno pensa che a pagare sarà solo l'allenatore, sbaglia e sbaglia di grosso”. Al momento, però, il conto è stato rimesso solo a Giancarlo Favarin. A far precipitare definitivamente una situazione precaria già da qualche giornata, è stato il risultato della trasferta di ieri a Budrio contro il Mezzolara: il Prato, in vantaggio al 73', si è fatto raggiungere e superare dai padroni di casa che hanno chiuso la partita segnando tre gol negli ultimi otto minuti.
Troppo pochi i 10 punti in classifica, troppo pochi soprattutto a fronte – parole di Commini – di un investimento di un milione di euro per la stagione in corso: “Sfido a trovare altre squadra di serie D che spendono così tanto”. La strigliata della settimana scorsa si è trasformata in un fatto oggi con l'esonero dell'allenatore; non è chiaro se provvedimenti saranno presi anche nei confronti di qualche giocatore: il presidente, senza mezzi termini, aveva rimproverato il rendimento di molto inferiore alle aspettative e alle possibilità da parte di qualcuno. Nessun nome e cognome in particolare, ma di sicuro c'è che a Commini le cose non tornano.
Ora la società è al lavoro per portare prima possibile un nuovo allenatore sulla panchina biancazzurra e per ritrovare uno spiraglio di serenità con i tifosi che ieri, dopo la sconfitta, hanno dato vita ad una contestazione. La rimozione di Favarin è la cosa più semplice e immediata che Commini potesse fare, ma anche la più attesa dagli ultras dopo l'ironico applauso e il gestaccio ricevuto dal mister come risposta ad una insoddisfazione che alla fine è definitivamente esplosa.
Il presidente, alle prese con la necessità di tenere in ordine i conti e non appesantire ulteriormente la voce 'stipendi', dovrà rivedere le ambizioni del suo progetto che puntava a tentare la via della promozione e il ritorno nel calcio dei professionisti. Un progetto che ora, dopo dieci giornate di campionato, sembrano decisamente ridimensionate.
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