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Alla fine la beffa si è concretizzata. Il Prato, dato per certo tra il quartetto di ripescate in Prima divisione, ha dovuto cedere il passo davanti a scelte che poco hanno di sportivo e molto di politico. Il consiglio federale, riunitosi oggi, ha infatti ripescato in Prima divisione Potenza, Alessandria, Viareggio e Andria. E se le prime due erano effettivamente davanti al Prato come meriti, lo stesso non si può dire dei bianconeri viareggini e dei pugliesi. Difficile non pensare, a questo punto, ai padrini delle due società: il ct Lippi e Collina per il Viareggio, il presidente Matarrese per l’Andria. A ben guardare, infatti, l’unico criterio che penalizzava il Prato era la media degli spettatori. In tutti gli altri campi (posizione ultimo campionato, storia calcistica, analisi del bilancio) i biancazzurri precedevano di molto le due compagini premiata. E non vale nemmeno la clausola del ripescaggio già avuto negli ultimi cinque anni, visto che l’Andria era nella stessa situazione dei lanieri ma è stata ugualmente ripescata.La doccia fredda del mancato ripescaggio arriva subito dopo lo shock delle dimissioni lampo del tecnico Orrico, che ha abbandonato dopo appena cinque giorni di lavoro, infastidito dalla scelta della società di confermare l’attaccante Max Vieri. E domenica c’è il debutto stagionale in Tim Cup, sul campo del Benevento.
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