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Massimo Castri porta in scena al Fabbricone il “Finale di partita” di Samuel Beckett


Redazione


La carriera di Massimo Castri, nonostante i suoi 66 anni, sembra inarrestabile: dopo aver debuttato con i migliori successi del teatro mondiale e aver messo in scena numerose trasposizioni, continua ancora a deliziarci con pièce  assolutamente straordinarie. Da stasera 21 a venerdì 30 aprile e da martedì 4 a giovedì 6 maggio (ore 21) va in scena al teatro Fabbricone di Prato “Finale di partita”, spettacolo assolutamente da non perdere non solo perché è una delle opere fondamentali di Samuel Beckett, ma anche perché è la prima volta che Castri si cimenta nella mise en scène di un’opera del drammaturgo irlandese.I protagonisti sono Hamm, cieco e condannato a trascorrere i suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov, il suo servo. I due vivono uno accanto all’altro secondo una logica conflittuale, in cui si consumano continui litigi e reciproca dipendenza. Clov vive nell’eterna tentazione di andarsene, ma sembra che non ne sia capace. I continui botta e risposta tra il padrone cieco e il suo servitore scandiscono un ritmo simile all’alternarsi di mossa e contromossa negli scacchi (gioco che dà origine al tema del titolo e di tutta l’opera). In scena, incombe la presenza degli anziani genitori di Hamm, Negga e Nell, entrambi privi delle gambe e costretti a trascorrere la loro intera vita in bidoni dell’immondizia.L’intero spettacolo ci presenta un’ardita metafora scacchistica: l’azione scenica è una partita persa in partenza, che un bravo giocatore avrebbe abbandonato da tempo. Tutto è finito, senza più possibilità di salvezza; la scenografia stessa appare come se una catastrofe avesse cancellato ogni traccia di vita sulla terra. La rappresentazione si svolge in una stanza, paragonata non a torto a una cavità cranica: la storia non si dipana concretamente perché non esiste più un reale: i due personaggi non possono fare altro che tergiversare in un’impotenza quasi comica, aspettando che si concluda il loro infausto “finale di partita”.Il grandissimo Massimo Castri, uno dei registi più amati e conosciuti del nostro teatro, ci fa conoscere un pezzo di Beckett  fondamentale per capire la sua psicologia. In scena Vittorio Franceschi, Milutin Dapcevic, Diana Hobel e Antonio Giuseppe Peligra; produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro di Roma/Teatro Metastasio Stabile della Toscana.

Elia Frosini

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