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Giudici e avvocati di professione per un giorno saranno attori e interpreteranno se stessi: succederà domenica 29 marzo, alle 17, al Magnolfi Nuovo, nello spettacolo teatrale Delitto a Venezia: processo a Maria Tarnowska, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Prato. Maria Tarnowska, donna discussa e incompresa, che visse negli ambienti dell’aristocrazia russa di inizio ‘900, è stata e continua ad essere ancora oggi una figura di grande fascino. Nel 1910 venne processata a Venezia come mandante dell’omicidio di un suo amante: era tanto bella e seducente che ogni giorno dovevano cambiare i carabinieri che la scortavano in aula, perché si innamoravano subito di lei. Del delitto venne fatta un’enorme pubblicità in tutta Europa e – probabilmente in modo ingiusto – Maria fu identificata come ispiratrice del delitto, dominatrice indiscussa dei suoi complici, disposti a tutto per lei. Il processo aprì il sipario su un mondo di depravazione, droga e corruzione morale di cui Maria divenne il capro espiatorio, nonostante la brillante difesa del celebre avvocato Arturo Vecchini. Lo spettacolo è a ingresso gratuito.