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Una commedia che già dal titolo fa sorridere, ma soprattutto fa ripensare con un pizzico di nostalgia a quel favoloso film, ormai diventato un classico, che sorprende e diverte come poche altre pellicole riescono a fare, soprattutto grazie al binomio irresistibile Jack Lemmon-Walter Matthau. “La strana coppia”, al teatro Politeama pratese oggi e domani (sabato 9 ore 21 e domenica 10 gennaio ore 16), è uno dei capolavori della risata degli ultimi decenni del grandissimo autore Neil Simon. Inizialmente scritta per soggetti maschili, la piece venne adattata dallo stesso Simon negli anni ’80 per personaggi femminili, e in Italia è abbastanza nota la messinscena che ha per protagoniste Monica Vitti e Rossella Falk.La storia, che sicuramente tutti conosceranno, è quella di due donne completamente diverse: la prima, Fiorenza (D’Abbraccio), è la classica donna di casa. Un angelo del focolare, dedita all’ordine e alla pulizia, moglie instancabile e madre attentissima. Forse proprio a causa di questo carattere ineccepibile il marito, stanco di una vita da cartolina, la abbandona per un’esistenza meno pianificata. Minacciando il suicidio, decide di recarsi a casa dell’amica Olivia (Pozzi) e di vivere per un po’ da lei. L’unico problema è che l’amica è il completo contrario: divorziata da molto tempo, disordinata e impulsiva, dedita esclusivamente alla carriera. Nasce una convivenza strampalata, ricca di litigi, ma anche di grande complicità e sintonia. Lo spettatore ha davanti due protagoniste che, con il loro carattere estremamente esasperato, mostrano lati diversi di una femminilità che fa esplodere un’ ossessione smisurata. Donne sole, spaesate, che nel comportamento nevrotico trovano un ottimo modo per difendersi (o forse per nascondersi) dal mondo. Personaggi che, nella loro aporìa, presentano al pubblico due facce di una stessa medaglia, sfaccettature di un universo che non si può mai descrivere pienamente, ma tutto questo con grande comicità, regalando risate e sorrisi a non finire.Le interpreti principali, Mariangela D’abbraccio e Elisabetta Pozzi, riescono abilmente a ingigantire le caratteristiche dei loro personaggi, regalando alla platea una commedia viva, fresca, plasmata ad arte e con grande maestria. Regia di Francesco Tavassi.
Elia Frosini
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