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Una commedia grottesca, che lascia un sapore amaro e trasmette messaggi che possono sorprendere per la loro attualità. “Pensaci, Giacomino”, pubblicato come novella sul Corriere della Sera nel 1910, creò da subito molto scalpore, come d’altronde tutte le opere di Pirandello che hanno avuto maggior fortuna. Dopo il successo di quell’anno, lo scrittore siciliano decise nel 1917 di ritrasporre lo scritto in chiave teatrale e ne nacque così la commedia a cui potremo assistere da domani, mercoledì 16 dicembre, al Teatro Metastasio stabile della Toscana.Una piece che propone tutti i topoi della poetica pirandelliana. E’ la storia del professor Agostino Toti, uomo anticonformista che decide di sposare Lillina, figlia del bidello della scuola in cui lui lavora e in stato interessante, messa incinta da Giacomino Delisi, suo ex alunno e amante della giovane. Per un periodo il professore, non curante delle voci che girano in paese sul conto di questa stranissima “famiglia allargata”, decide di lasciare che i due amanti si incontrino in casa sua…questo fin quando Giacomino non si fidanza con un’altra ragazza. Solo l’insistenza e le minacce di Agostino convinceranno il giovane a tornare da Lillina in nome del figlio che sta per riceve e dell’amore vero che prova per lei.Una commedia morale, che ad un primo assaggio può apparire comica e irriverente, ma che ci catapulta in una dimensione in cui un uomo rinuncia alla “maschera” del marito e lotta contro l’ipocrisia e le chiacchiere delle comari per difendere una famiglia fuori dai canoni. Questa opera di Pirandello, che solo a distanza di anni può essere apprezzato come autore che riesce a precorrere i tempi presentando nelle sue ambientazioni personaggi innovativi e ruoli straordinariamente moderni, ci trasmette un messaggio che molto spesso tendiamo a dimenticare, ossia che è fondamentale lottare contro le consuetudini vigliacche di una società in cui è importante solo l’apparenza e la sostanza non è che un optional.Spettacolo prodotto da Teatro stabile della Sardegna e Diablogues, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, con Enzo Vetrano, Giuliano Brunazzi, Ester Cucinotti, Eleonora Giua, Antonio Lo Presti, Giovanni Moschella, Francesco Pennacchia, Stefano Randisi, Margherita Smedile.Non resta che augurare buona visione al pubblico che da questo mercoledì assisterà a questa rappresentazione, che è parte di un cartellone che anche quest’anno è riuscito a sorprenderci piacevolmente.
Elia Frosini