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Continua il percorso del Magnolfi Nuovo verso la piena esperienza sensoriale, che si fa sempre più affascinante e raffinata. Stasera, venerdì 5 febbraio, alle ore 21 sarà la volta di “Il fascino dell’idiozia”, spettacolo ispirato alle pitture nere di Francisco Goya, realizzate durante l’ultima fase della sua vita (ad esempio il capolavoro “Saturno divora i suoi figli”). Una serata che, attraverso le opere più inquietanti del pittore del Prado, indaga il connubio tra danza contemporanea, teatro di figura, uso della maschera e musica elettronica. Uno spezzato di vita dell’artista, una lettura trasversale delle sue vicende artistiche viste con gli occhi di Leocadia, figura controversa del più profondo universo goyesco.Non è possibile capire lo spettacolo senza sapere che le pitture cosiddette “nere” sono frutto di un’epoca in cui Goya, ormai vecchio, era irrimediabilmente sordo (la raccolta di dipinti si chiama infatti “Le pitture nere della Quinta del sordo”, dove la quinta è una parete della sua casa). La mancanza di questo “spicchio” sensoriale lo fa ripiegare su se stesso, lo rende sempre più propenso a vivere l’angoscia esistenziale come qualcosa di crudo e irrisolvibile. Sta proprio qui il significato primo del termine idiozia: incapacità di capire il mondo, di viverlo e conseguente necessità di trasmigrare verso un’esistenza parallela, intima, personale, incondivisibile. Ne ricava una vita, da incompreso, da strano, da “idiota” appunto. Proprio da questo sentimento viene fuori uno spettacolo denso di significato, in cui la menomazione ci fa considerare il mondo da un altro punto di vista.Onore al merito alla Compagnia fiorentina Zaches Teatro, che è riuscita a portare davanti al pubblico il fascino inquietante e drammatico del periodo buio di Goya, trasportandoci in uno spazio non definito, un non-luogo dominato dalle pitture “sonore” eseguite da un idiota sordo.Dalle 19.30 fino ad inizio spettacolo viene effettuato un Apericena al Magnolfi cafè (5 euro) e, dopo la rappresentazione, uno spuntino di mezzanotte con la possibilità di incontrare gli artisti.
Elia Frosini